Michael Keaton ricorda Batman e la vita sul set con Jack Nicholson.

Michael Keaton, in questi giorni, è molto attivo sul fronte delle partecipazioni ai vari talk show americani ovviamente per la promozione del film di Aaron Sorkin Il processo ai Chicago 7 (ecco la nostra recensione).

Durante l’apparizione al Late Night with Seth Meyers, Michael Keaton ha ricordato sua esperienza come Batman nel primo film della saga diretto da Tim Burton, la pellicola che, dopo l’exploit di Beetlejuice – spiritello porcello, lo consacrò a star.

L’attore, che all’epoca aveva 38 anni e che, nonostante l’apparizione nel già citato Beetlejuice e in altri lungometraggi come Night Shift – Turno di notte di Ron Howard o Mister Mamma, non poteva ancora vantare chissà quale “star power” racconta del comprensibile nervosismo provato sul set al cospetto di un gigante come Jack Nicholson, la star che Tim Burton e la Warner Bros erano riuscite a ingaggiare accettando le stringenti condizioni che aveva posto per prendere parte al film nei panni di Joker (e sulle quali torneremo poi).

Michael Keaton racconta:

Quando ho fatto il primo Batman ero molto, molto nervoso e decisamente consapevole del fatto di dover lavorare con Jack, che nel film è potentissimo, e che alla fine si è dimostrato come un grande. Siamo diventati amici e tutte quelle robe lì.

Interrogato circa l’aura “intimidatoria” che Jack Nicholson poteva magari avere, aggiunge:

Non so se l’ho mai pensata in questi termini, è un ottimo quesito. Probabilmente sì, era alquanto consapevole del suo “potere” in quel senso. Sullo schermo era potentissimo. Ma lui era semplicemente rilassato. E faceva sentire a proprio agio e rilassati tutti.  Un giorno magari, ma quando saremo in privato e non su un’emittente nazionale, ti racconterò di come, il mattino, dava il benvenuto alla crew.

Per prendere parte alla pellicola di Tim Burton, Jack Nicholson impose alla produzione dei cambiamenti al copione nonché di girare tutte le sue scene in tre settimane (per il film erano previsti 106 giorni di shooting). Dal punto di vista economico, riuscì a strappare un compenso di 6 milioni di dollari e una percentuale decisamente cospicua degli incassi tanto che, alla fine, nelle sue tasche arrivarono ben 60 milioni di dollari.

Cosa ne pensate dell’aneddoto raccontato da Michael Keaton? Ditecelo nei commenti!

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