È incredibile ma c’è ancora molto da imparare su Martin Scorsese, ci sono ancora dettagli sul suo passato che non aveva raccontato e ovviamente nuove storie sul presente che non sono note. 

L’occasione è stato un lungo e interessante profilo dedicatogli sul New York Times, lo stesso giornale che aveva ospitato il suo editoriale con cui aveva voluto spiegare una volta per tutte e non in un’intervista quale sia il suo problema con i cinecomic.

Dalla lettura dell’intervista, che arriva per ultima dopo il lungo tour di The Irishman ma lo stesso riesce a non ripetere niente, emerge il rapporto che Scorsese ha con la morte e che aveva quando era ragazzo, il suo avvicinarsi ad essa e come continuare a fare film lo rifletta.

In più ci sono 10 cose nuove in particolare che ci hanno colpito.

  • Nella casa di Scorsese, sopra al camino, c’è un ritratto di un governatore dello stato di New York, un padre fondatore e avo della moglie.
  • Le pareti di ogni camera della casa per il resto sono tappezzate di locandine di film originali che ha comprato o gli sono state donate, nella stanza principale, in cui si è tenuta l’intervista, ce n’erano principalmente di Jean Cocteau e Jean Renoir (3 di La Grande Illusione)
  • The Irishman, Silence e The Wolf Of Wall Street sono stati montati nella sala da pranzo di quella casa
  • Da ragazzo oltre a fare il chierichetto, come ampiamente noto, aiutava anche un amico ad organizzare funerali e questo dice che lo ha messo in una certa strana connessione con la morte
  • C’è stato un momento preciso in cui Martin Scorsese ha detto basta alla violenza e al cinema di gangster. È stato dopo aver girato la scena in cui Joe Pesci viene menato e poi è seppellito in Casino. Da lì in poi per 20 anni (con l’eccezione di The Departed, che era un remake) ha evitato cinema criminale perché sentiva di aver spinto quel genere al limite e non avere più niente da dire
  • Scorsese conosce così bene la musica di Bruce Springsteen che può citarlo anche all’impronta. È quello che fa quando dice che i protagonisti di The IrishmanAlla fine ne escono feriti, neppure morti. E in un certo senso è anche peggio”, citando le parole di Jungleland
  • Alla fine del montaggio di The Aviator, per la fatica e lo stress aveva deciso di abbandonare il cinema
  • Le sue dichiarazioni sulla Marvel chiaramente non sono piaciute al boss della Disney Robert Iger, il quale le ha definite “ingiuste per chi quei film li fa” e ha cercato di incontrarlo. In realtà era Scorsese che aveva cercato di contattare Iger mesi prima per tutta un’altra storia, relativa all’attività di Scorsese nel restauro e nella conservazione di film, cioè per i film 20th Century Fox ora di loro proprietà. I due al momento stanno ancora cercando di fissare un appuntamento: “E ora c’è anche tutto questo da discutere” dice Scorsese ridendo
  • Avrebbe dovuto produrre Joker ma alla fine non ha voluto, tuttavia una delle sue produttrici di fiducia (Emma Koskoff, che ha fatto con lui Silence, The Irishman, The Wolf Of Wall Street, The Departed e ha seguito per lui A Ciambra di Carpignano) lo ha prodotto
  • Sa benissimo che Joker contiene molti omaggi ai suoi film ma non l’ha ancora visto e non ha particolare fretta di vederlo: “Ne ho visto delle clip, conosco quella roba. Quindi perché dovrei vederlo? Ho capito. Va bene” è la ragione

The Irishman, la sinossi ufficiale del film di Martin Scorsese:

Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci sono i protagonisti di THE IRISHMAN di Martin Scorsese, un’epica saga sulla criminalità organizzata nell’America del dopoguerra, raccontata attraverso gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran – imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle figure più importanti del 20° secolo. Il film racconta, nel corso dei decenni, uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, e ci accompagna in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine organizzato: i suoi meccanismi interni, le rivalità e le connessioni con la politica tradizionale.

Nel cast Al Pacino, Robert De Niro e Joe Pesci, ma anche Ray Romano, Jack Huston, Bobby Cannavale, Stephen Graham, Harvey Keitel e Kathrine Narducci.

Cosa ne pensate della performance di Anne Paquin in The Irishman? Va bene così o avreste preferito più dialoghi per il personaggio di Peggy Sheeran?

Come al solito, ditecelo nei commenti!

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