Ben Affleck e il cinema post COVID.

La star americana ha potuto parlare, insieme a Entertainment Weekly, del futuro di un’industria, dei contorni che il cinema assumerà quando la pandemia sarà solo uno sgradevole ricordo.

Ben Affleck è convinto del fatto che, in futuro, i film non appartenenti alla categoria dei blockbuster o delle grandi IP seriali, saranno inevitabilmente destinati alle piattaforme streaming, dei servizi che, durante il lockdown ma anche ora che i cinema stanno faticando a rimettersi in sesto principalmente per la mancanza di prodotti americani di punta, hanno avuto un successo incredibile.

Chiaramente non posso sapere con precisione quale sarà la realtà dei fatti nel post-COVID. Chi può dire davvero quale forma verrà assunta dal business del cinema in sala. Però credo che in questi mesi le persone si siano abituate più di prima a guardare i film a casa. Sicuramente Tornare a vincere ne ha tratto beneficio. Penso che così, in streaming, un film triste che parla di un alcolista che deve fare i conti con la morte del figlio abbia potuto avere più pubblico che al cinema. È stato accelerato un trend, quello dell’abituarsi al guardare i film a casa in streaming, che era comunque già avviato.

E una volta che saremo effettivamente tornati alla normalità, secondo Ben Affleck i film che non apparterranno alle categorie dei grandi blockbuster o ai franchise avranno sempre più problemi a trovare posto al cinema:

Credo che dopo il COVID film come The Town o Argo, tutti quelli che ho girato, finiranno in streaming. Ci saranno 20, 25 film all’anno che verranno distribuiti e saranno tutti delle grandi IP, roba come quella prodotta dalla Disney, Aladdin, Star Wars o Avengers, film dove puoi comunque fare affidamento su incassi che nella peggiore delle ipotesi si aggirano sul mezzo miliardo di dollari. Per i film drammatici o quell a medio budget tipo The Town, sarà complicato trovare spazio in sala. Vedrai o questi film giganteschi che verranno distribuiti su larghissima scala o piccoli film che, magari, verranno portati in un po’ di cinema per questioni di prestigio e poi saranno comunque proposti dalle piattaforme streaming. Nel bene o nel male, e ognuno può trarre le sue conclusioni in merito, penso sia questa la direzione dell’industria e, nel dire ciò, mi baso un po’ su quello che vedo accadere attualmente, un po’ sulle esperienze che ho avuto cercando di fare i film che ho poi diretto.

Ben Affleck cita poi il caso di Triple Frontier, il film Netflix in cui recita al fianco di Oscar Isaac, Charlie Hunnam, Pedro Pascal e Garrett Hedlund:

Triple Frontier è andato bene per loro. Sarebbe andato bene generando profitto al cinema? Non lo so. Ma so che per Netflix è andato ottimamente. Quindi le metriche stesse del successo di una pellicola potrebbero cambiare verso la capacità di generare un certo numero di visualizzazioni o verso la dimostrazione di un film di riuscire a ottenere un numero adeguato di nuovi abbonati. Il futuro è questo. Se non altro mi conforta l’idea che adesso ti puoi comprare un 65 pollici per 250 dollari, quindi almeno la gente potrà comunque vedere un film in condizioni decenti, magari aggiungendo anche un impianto surround non particolarmente costoso. Ora, per quel che mi riguarda, non amo particolarmente l’idea di ammazzarmi di lavoro per un film che poi la gente guarderà sullo schermo dell’iPhone perché credo che si perderebbe gran parte dell’esperienza filmica. Ma sai, a volte il futuro ha delle idee diverse dalle tue e devi prenderne atto.

Vi invitiamo a prendere visione di quanto indicato sul sito del Ministero della Salute in merito al nuovo Coronavirus.

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