Un paio di giorni fa, Amazon ha diffuso un trionfale comunicato stampa che abbiamo preferito non segnalare come elemento a sé in cui si parlava del grande successo ottenuto da Borat 2, anzi, Borat – Seguito di film cinema, la nuova incursione di Sacha Baron Cohen nei panni del giornalista kazako. Lo abbiamo ignorato fondamentalmente perché, come ormai è prassi con i colossi dello streaming, sono questioni autocelebrative basate su metriche interne non propriamente cristalline visto che, contrariamente al box-office cinematografico, non esiste un metro di misura standard, condiviso.

Premesso ciò, è innegabile il fatto che da ormai svariati giorni Borat 2 è il film del momento, quello sulla bocca di tutti, quello più ricercato online e discusso sui social. Una conferma al fatto che la scelta di Sacha Baron Cohen di voler sfruttare lo zeitgeist delle presidenziali americane, era decisamente appropriata. La domanda che anche noi di BadTaste ci siamo fatti – e alla quale Deadline fornisce ora una risposta grazie alle informazioni ottenute dagli insider – ruota intorno al “Ma Borat 2 era stato concepito fin dall’inizio come una produzione da diffondere attraverso una piattaforma streaming?”.

La risposta, a quanto pare, è no.

Stando a quanto riferito dall’autorevole magazine, Amazon ha acquistato il film dalla Universal per una cifra pari a circa 80 milioni di dollari con l’obbligo di accollarsi anche le – presumibilmente ingenti – spese di P&A. La Universal ha infatti prodotto Borat 2 dovendo sottostare alla clausola che Sacha Baron Cohen impone obbligatoriamente quando gira un film in incognito, una clausola che gli garantisce il controllo totale della pellicola. In estate, Cohen avrebbe manifestato alla major l’intenzione di distribuire la sua opera nelle settimane antecedenti alle elezioni americane, ma, per questioni pandemiche e di rapporti conflittuali fra la major e le catene cinematografiche ancora indispettite dalla scelta di distribuire Trolls World Tour in PVOD, la situazione non era semplicissima da gestire. Lo stesso Cohen preferiva una distribuzione gratuita tramite una piattaforma SVOD senza ulteriori transazioni economiche da parte del pubblico e così Borat 2 è stato proposto ai vari player del settore.

Per definire l’accordo c’è voluto un po’ anche perché ai vari colossi dello streaming venivano proposte differenti versioni del film dato che la produzione dello stesso era ancora in corso.

Alla fine di settembre abbiamo appreso che Borat – Seguito di film cinema sarebbe approdato su Prime Video.

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