The Daily Beast ha ottenuto un’intervista con un addetto agli effetti visivi di Cats scoprendo alcuni retroscena sulla turbolenta lavorazione della pellicola.

La fonte ha prima di tutto confermato le voci su una versione del film contenente gli ani dei gatti protagonisti (il famigerato butthole cut) spiegando:

Nessuno ha mai detto: “Vogliamo che si vedano gli ani”. Semplicemente è stata una di quelle cose successe perché sfuggite al nostro controllo.

Qualcun altro è stato allora chiamato a occuparsi della rimozione.

L’esperto ha poi descritto i ritmi di lavoro frenetici e estenuanti: “Eravamo quasi degli schiavi” e ha ammesso di aver dovuto lavorare 90 ore alla settimana per mesi. Alcuni colleghi addirittura rimanevano in ufficio per due o tre giorni dormendo sotto la scrivania.

Il problema maggiore, a quanto pare, era il rapporto con il regista Tom Hooper che non coglieva la difficoltà del processo di animazione. Ogni volta che gli addetti agli effetti visivi dovevano mostrare qualcosa al regista, veniva chiesto loro di esportare le animazioni finalizzate. Quando proponevano al regista qualcosa di provvisorio la risposta era: “Cos’è questa spazzatura? Non capisco, dov’è il pelo?“.

Ci sono voluti sei mesi per produrre e ultimare i due minuti presenti nel trailer, quattro mesi per tutto il resto:

Eravamo quasi degli schiavi, per tutto il lavoro fatto senza tempo e con tutte le difficoltà avute. Il progetto è stato realizzato così in fretta che non avevamo tempo per nulla.

Perciò quando la gente dice: “Oh, gli effetti non sono belli” o “L’animazione è brutta”, quella non è colpa nostra. Non avevamo tempo. Sei mesi per lavorare a un trailer di due minuti e quattro mesi per fare un film di un’ora e mezza. I conti li so fare… potete capire che la cosa non aveva alcun senso.

cats

Fin dalla diffusione online del primo trailer, è apparso chiaro che il destino di Cats non sarebbe stato semplicissimo e difatti la pellicola è passata dall’essere una delle potenziali proposte della Universal per gli Oscar al rivelarsi un flop multimilionario.

Co-prodotto dalla Universal, dalla Amblin Partners e dalla Working Title, il film è l’adattamento del celebre musical di Andrew Lloyd Webber che nei decenni è arrivato a generare oltre 4 miliardi di dollari. Al cinema le cose sono andate diversamente: a dicembre Deadline ha stimato l’entità del flop su un passivo di circa 70 milioni, facendo una previsione d’incasso mondiale finale di 100 milioni di dollari (40 negli USA e 60 nel resto del mondo) contro un budget ufficiale di 90 milioni di dollari cui vanno aggiunti circa 115 milioni di dollari stimati di marketing e distribuzione. La stima sale a 155 milioni d’incasso se si includono le previsioni home video e di diritti tv e streaming, e a 226 milioni di costi includendo l’home video. Considerato che Cats ha guadagnato 74,4 milioni in tutto il mondo, la perdita è anche maggiore.

Cats è stato girato in motion-capture e i personaggi realizzati poi in cgi su un set “a misura di gatto” (vedi il backstage). In Italia è uscito il 20 febbraio.

Nel cast troviamo Jennifer Hudson (Grizabella), Ian McKellen (Gus il gatto teatrale), Idris Elba (l’antagonista Macavity), Judi Dench (Old Deuteronomy), Rebel Wilson (Jennyanydots), Taylor Swift, James Corden, Laurie Davidson, Mette Towley e i ballerini del Royal Ballet Steven McRae (Skimbleshanks) e Francesca Hayward (Victoria).

Adattato per il grande schermo da Hooper e Lee Hall (Billy Elliot), Cats è prodotto da Hooper e da Tim Bevan e Eric Fellner della Working Title, e da Debra Hayward (Les Misérables).

Cats è un musical in due atti del 1981 composto da Andrew Lloyd Webber su testi di Thomas Stearns Eliot (con aggiunte di Trevor Nunn e Richard Stilgoe). Il libro di Thomas Stearns Eliot da cui è tratto è Il libro dei gatti tuttofare, che consiste in una raccolta di poesie con gatti come protagonisti.

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