Si avvicina sempre di più la data del processo in Virginia di Johnny Depp dopo la “controparte” inglese che lo ha visto perdere contro il Sun e per estensione contro Amber Heard, chiamata a testimoniare per la difesa.

Dopo aver accusato il giornale di diffamazione, l’attore ha fatto causa direttamente a Heard per la somma di 50 milioni di dollari per un articolo pubblicato dall’attrice sul Washington Post che, stando all’attore, gli sarebbe costato il ruolo di Jack Sparrow dal franchise di Pirati dei Caraibi.

Il titolo: “Amber Heard: Ho parlato di violenza sessuale e ho fatto i conti con l’ira della nostra cultura. Serve un cambiamento”.

Nella lettera aperta scritta per il Post, Heard sosteneva di essere diventata “una figura pubblica vittima di abuso domestico“. Pur senza fare nomi, era chiaro a chi l’attrice si stesse riferendo.

Heard, da parte sua, ha risposto alla causa con una controquerela con una richiesta di risarcimento di 100 milioni di dollari. Nelle ultime richieste degli avvocati dell’attrice, come riporta Deadline, si richiede addirittura l’intervento della Disney alla ricerca di tutta la documentazione riguardante l’attore durante “le riprese e le riprese aggiuntive di Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar“, ma anche un mandato di comparizione per un’udienza (virtuale) fissata per il 18 febbraio.

Come riporta il giornale, Heard vorrebbe “tutte le informazioni legate a documenti e comunicazioni di qualsiasi natura” su Depp e “episodi di droga o alcolismo” (o di sospetto uso di droga e alcolismo). Al contempo cerca dettagli “di qualunque ritardo o disagio causato da Depp“, “qualunque caso di violenza o abuso da parte sua“, informazioni sul peso dell’attore su “ingaggi e casting” e su “disaccordi con gli sceneggiatori, i registi o i produttori nella fase di riprese e montaggio” di Pirati 5.

Gli avvocati di Heard hanno chiesto, inoltre, “informazioni su tuti i documenti e le comunicazioni di qualsiasi natura tra la Disney e il signor Depp dal 1° gennaio 2018 al presente“.

Del quinto film di Pirati dei Caraibi si è parlato nel corso del processo inglese in relazione alla grave ferita riportata dall’attore.

La notizia arrivò come un fulmine a ciel sereno nel pieno delle riprese, a marzo 2015: a causa di una ferita riportata alla mano, Johnny Depp era stato costretto a far mettere in pausa la produzione.

All’epoca in Australia con l’attore c’era anche Amber Heard e in quell’occasione Depp riferì di essersi amputato la punta di un dito chiudendo una porta a soffietto. Nel corso del processo l’episodio è stato raccontato nel dettaglio durante la testimonianza di Malcolm Connolly, la guardia del corpo di Depp, che ha corretto la versione dei fatti.

Connolly ha spiegato alla corte di essersi inventato la storia della porta a soffietto perché Depp “voleva proteggere la produzione e perché voleva proteggere, per qualche motivo, la persona che l’aveva aggredito“. La persona in questione sarebbe stata proprio Heard. Stando a quanto raccontato da Depp in aula e poi confermato da Connolly, in seguito a un litigio la donna gli avrebbe scagliato contro una bottiglia di vodka che gli avrebbe tranciato la parte alta di un polpastrello.

Heard ha negato in tribunale la versione di Depp, spiegando di essere stata picchiata quella sera e che Depp si sarebbe ferito da solo sbattendo ripetutamente un telefono contro il muro.

Il processo si terrà in Virgnia il 17 maggio.

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