Con una lettera pubblica sul sito del governo, il presidente Conte ha risposto all’appello lanciato da Riccardo Muti sul Corriere della Sera parlando la decisione di chiudere cinema, teatri e sale da concerto.

Chiudere le sale da concerto e i teatri è decisione grave” scriveva ieri il grande direttore d’orchestra. “Definire, come ho ascoltato da alcuni rappresentanti del governo, come «superflua» l’attività teatrale e musicale è espressione di ignoranza, incultura e mancanza di sensibilità“.

L’invito di Muti era allora quello di riaprire i teatri perché “governati da persone consapevoli delle norme anti Covid e le misure di sicurezza indicate e raccomandate sono state sempre rispettate“.

Il presidente ha risposto convenendo con le dichiarazioni di Muti. “I concerti, le rappresentazioni teatrali costituiscono alimento per lo spirito, nutrimento per l’anima“, e ancora:

È una decisione che non abbiamo preso a cuor leggero perché siamo consapevoli che tutti i protagonisti del mondo dello spettacolo — artisti, musicisti, autori, imprenditori, tecnici, lavoratori — stanno soffrendo enormi difficoltà ormai da molti mesi. I medesimi protocolli di sicurezza, se da un lato offrono maggiori garanzie di prevenire il contagio, dall’altro lato limitano fortemente la presenza del pubblico, contribuendo al generale depauperamento di questo come di altri settori di attività.

Facendo eco alle parole di Franceschini ha poi motivato la scelta:

Il criterio che ci ha guidato non è stato quello di colpire indiscriminatamente un settore ritenuto “superfluo” rispetto ad altri. Siamo invece intervenuti su tutti quei settori di attività — ristorazione serale e attività collegate, fitness, spettacolo — che offrono occasioni di socialità, elevate o meno che siano. Settori di attività che contribuiscono — direttamente e indirettamente — a generare assembramenti e aggregazioni di persone, e che generano, soprattutto nelle ore serali, afflussi sui mezzi pubblici e moltiplicano le occasioni di contagio.

Il presidente ha poi preannunciato che oggi, nel corso del Consiglio dei Ministri, sarà approvato un decreto-legge “che consentirà di erogare, agli operatori economici e ai lavoratori colpiti dalle nuove norme, ristori immediati e misure di sostegno“.

Ha poi concluso spiegando che, in accordo con il ministro Franceschini, il governo sa lavorando “per far riaccendere al più presto microfoni, riflettori, proiettori, e per assicurare le premesse per un effettivo rilancio di tutte le attività dello spettacolo, confidando sull’impegno, sulle energie e sulle intelligenze di tutti“.

Classifiche consigliate