All’indomani della diffusione delle indiscrezioni del Sunday Times secondo cui Cineworld (proprietaria anche di Regal, la seconda catena cinematografica d’america) avrebbe deciso di chiudere tutti i cinema nel Regno Unito e negli Stati Uniti dopo il rinvio di No Time to Die, arriva una parziale conferma e una parziale smentita.

Attraverso un comunicato, infatti, Cineworld ha risposto alle polemiche dei sindacati, che lamentavano di aver appreso la notizia dai media:

Possiamo confermare che è allo studio la chiusura temporanea dei nostri cinema inglesi e americani, ma non abbiamo ancora preso una decisione finale. Una volta presa questa decisione, aggiorneremo tutto lo staff e i clienti il prima possibile.

 

Qui sotto trovate la prima pagina del Sunday Times, riportata dal Cineworld Action Group, che rappresenta lo staff della catena:

 

 

Secondo il Sunday Times, la chiusura potrebbe proseguire fino al 2021, con un impatto su oltre 45mila posti di lavoro e 5.500 possibili licenziamenti. Nel corso del weekend, Cineworld ha scritto a Boris Johnson e al ministro della cultura Oliver Dowden per sottolineare come l’industria cinematografica sia diventata “insostenibile” a causa del rinvio costante delle uscite dei blockbuster. La catena è proprietaria di 128 cinema nel Regno Unito e 543 cinema negli Stati Uniti e si prepara a chiudere l’anno con ingenti perdite.

AGGIORNAMENTO

La compagnia poco fa ha comunicato ufficialmente allo staff la chiusura temporanea di tutti i cinema nel Regno Unito e Stati Uniti a partire dall’8 ottobre: “Abbiamo fatto il possibile. […] Continueremo a monitorare la situazione da vicino e comunicherà qualsiasi piano futuro di riapertura in quei territori nel momento in cui i mercati chiave forniranno delle linee guida più concrete sullo stato delle loro riaperture”.

 

Fonte: Screen

 

 

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