Gli effetti dell’emergenza Coronavirus in Cina sono cominciati a fine gennaio con la cancellazione delle uscite previste in occasione del Capodanno Cinese, il periodo più ricco dell’anno al box-office nella Repubblica popolare, tanto che solitamente l’Ente Statale della Radio, del Cinema e della Televisione alza un embargo sui titoli internazionali per favorire le pellicole locali.

Erano sette le pellicole la cui uscita era prevista per questa festività e che sono state rinviate: Lost In Russia, Leap, Vanguard, Detective Chinatown 3, Boonie Bears: The Wild Life, The Rescue e Legend Of Deification arriveranno tutte più avanti.

Poi è toccato alla chiusura dei cinema, una decisione atta ad arginare la diffusione del virus Covid-19 che, a quanto pare, è destinata a restare in essere ancora per diverso tempo (almeno per tutto il mese di marzo).

Stando al report pubblicato da Variety, sono già quasi due i miliardi di dollari, 1.91 per l’esattezza, persi al box office cinese come conseguenza del blocco forzato degli spettacoli pubblici nella nazione asiatica dalla quale è partita l’epidemia di Coronavirus.

Chen Bei, vice segretario del Governo Municipale di Pechino, spiega:

Giudicando l’attuale situazione, l’industria cinematografica non è ancora preparata a riprendere gli affari e, pertanto, non abbiamo approvato la richiesta fatta dall’industria di rimettersi in affari.

Una direttiva congiunta del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie e L’Ufficio Municipale del Cinema di Pechino diramata il 26 febbraio riporta delle linee guida molto precise per gli operatori cinematografici e le troupe che desiderano riprendere le attività.

Gli esercenti devono ricevere il via libera dalle autorità per riaprire e adottare misure stringenti come vendere biglietti a file alterne, registrare i nomi e i dati personali degli avventori e disinfettare le sale al termine di ogni proiezione.

Le troupe cinematografiche con meno di 50 elementi possono tornare a girare a Pechino, previa approvazione, ma solo se la temperatura corporea dei membri non supera i 37.3 gradi. Tutti, a eccezione degli attori, devono indossare mascherine.

I gruppi superiori a 50 non potranno essere operativi a Pechino fino a che la piaga non sarà debellata. Ovviamente, chi proviene dalle zone maggiormente interessate come la provincia dello Hubei, non potrà prendere parte a alcuna produzione nella città.

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