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Dan Loeb è a capo dell’hedge fund Third Point, che ha iniziato ad acquistare azioni di The Walt Disney Company in primavera, quando sono calate di prezzo a causa dell’emergenza Coronavirus. Ora il fondo sta iniziando a usare il proprio potere sempre crescente per spingere l’azienda a sospendere i dividendi e reinvestirli raddoppiando i fondi destinati alle produzioni e alle acquisizioni per i propri servizi streaming Disney+, ESPN+ e Hulu, con l’obiettivo di accorciare le distanze con Netflix.
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Loeb ha scritto una lettera al CEO Bob Chapek insistendo sulla necessità di compiere quest’operazione:
La buona notizia sul fronte Disney contro Netflix è che non siamo in una posizione simile a Yahoo contro Google, dove Yahoo non era in grado di raggiungere il rivale. Visto il rapporto che ha la Disney con il pubblico, grazie a franchise come Marvel, Star Wars e Pixar, è possibile fare leva su di essi per aumentare gli iscritti.
Netflix ha un’enorme base di iscritti, e questo permette loro di reinvestire in una gran quantità di contenuto ottenendo ancora più iscritti. La Disney non è ancora arrivata a quel punto, ma deve arrivarci il prima possibile. Senza una massa critica di iscritti rimarrà sempre in svantaggio.
Mi sembra di capire che i dirigenti della vecchia guardia non vogliono toccare i grandi blockbuster, motivo per cui hanno annunciato che Black Widow e altri film sono stati rinviati al 2021. Non penso che si rendano conto il valore che possono generare spostandosi su un modello a sottoscrizioni, adottato da chiunque, da Microsoft ad Amazon.
Loeb è convinto insomma che i cinema non avranno più un ruolo di primo piano nell’ecosistema dell’intrattenimento dopo l’emergenza Coronavirus. L’esperienza cinematografica, a suo avviso, continuerà a esistere ma cambierà per sempre:
La gente ancora usa il suo account AOL e la sua mail Yahoo, e le Pagine Gialle esistono ancora. Non sto dicendo che i cinema spariranno da un giorno all’altro, ma verranno utilizzati di meno per la distribuzione. Penso che il mondo stia andando verso la distribuzione digitale.
L’investitore è noto per il suo interventismo e le critiche mosse anche in passato nei confronti del management di aziende di cui era azionista, da Sony a Yahoo:
Le mie sono critiche costruttive, ma voglio essere chiaro sulla direzione che pensiamo Disney debba prendere.
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