Donald trump è noto per le sue posizioni non proprio all’insegna del dialogo verso i media e i suoi oppositori, ma questa volta, come segnala il New York Times, i suoi sostenitori potrebbero aver oltrepassato qualsiasi soglia di cattivo gusto.

Nel corso di una conferenza a supporto dell’attuale Presidente degli Stati Uniti d’America e della sua ricandidatura nel 2020 tenutasi a Miami, in un resort dello stesso Trump, è stato mostrato un video in cui la faccia del business man prestato alla politica era giustapposto su quello di Colin Firth nella truculenta scena di Kingsman – The Secret Service ambientata nella chiesa del Kentucky in cui il personaggio interpretato dall’attore britannico, Harry Hart, si ritrova suo malgrado a essere vittima, così come tutte le persone all’interno del luogo di culto, del dispositivo creato da Valentine (Samuel L. Jackson) che scatena una inarrestabile furia omicida nelle persone.

Nel video – che è stato catturato da uno dei presenti e girato al popolare quotidiano – Trump elimina tutti quelli che si trovano all’interno della “Chiesa delle Fake News”. I loghi di PBS, NPR, Politico, The Washington Post, NBC, Black Lives Matter e Vice News sono sovrapposti alle facce degli astanti, così come i volti di altre vittime come John McCain, Rosie O’Donnell, Bernie Sanders e l’ex Presidente Obama.

L’organizzatore dell’evento spiega che si trattava di un contenuto che faceva parte di una “Mostra di Meme”, ma lo ha condannato cercando di capire come sia finito alla manifestazione organizzata da American Priority che, a suo dire, “è contraria a ogni forma di violenza e punta alla promozione di un dialogo sano e costruttivo sulla libertà di parola e opinione”.

Stephanie Grisham, responsabile dell’ufficio stampa della Casa Bianca, ha scritto su Twitter che Donald Trump “non ha ancora visto il filmato, che lo vedrà a breve e che, in base alle varie informazioni già in suo possesso, lo condanna con fermezza”.

 

 

Tim Murtaugh, portavoce del comitato della campagna per la rielezione di Trump nel 2020, sostiene che il Presidente non era a conoscenza dell’esistenza del video:

Quel video non è stato prodotto dalla campagna Trump 2020 e non giustifichiamo in alcun modo la violenza.

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