Anche la Framestore, la compagnia inglese di effetti visivi che ha ottenuto un premio Oscar per Gravity e che di recente ha lavorato a Avengers: Endgame, Wonder Woman 1984 e Mulan, ha dovuto fare i conti con l’emergenza Coronavirus.

A raccontarlo è stata Fiona Walkinshaw, a capo della società, che in un’intervista con l’Hollywood Reporter ha parlato di tutti i problemi che è stato necessario affrontare.

Il primo passaggio è stato, naturalmente, chiudere gli uffici e iniziare a lavorare da casa:

È stato stressante. Da un punto di vista logistico avevamo 2500 impiegati tutti da sistemare a casa nel giro di due settimane. Quello è stato difficile, anche perché c’erano un mucchio di requisiti tecnici da garantire alle squadra di lavoro. Credo, però, che le compagnie di effetti visivi siano innovative per natura. Siamo una compagnia tecnica e con la tecnica siamo riusciti a fare questa transizione. Gli studi sono stati di grande sostegno.

Le questioni più spinose?

La sicurezza è il nostro mantra. Dobbiamo essere molto scrupolosi visto che dobbiamo fare i conti con proprietà intellettuali. Siamo però riusciti a trovare soluzioni soddisfacenti, come il fatto di eseguire accesso da remoto al materiale in modo che nulla venisse scaricato sui computer dei dipendenti a casa. Si entrava in un network protetto.

[…]

Siamo abituati a lavorare in remoto, visto che i nostri clienti sono spesso a Los Angeles e abbiamo uffici a Montreal, Londra, Chicago, New York e LA. Siamo abituati a comunicare tramite gli schermi, ma non fino a quel punto. È bellissimo però che ce l’abbiamo fatta e che abbiamo appena consegnato la nostra prima serie frutto di telelavoro. […] Abbiamo consegnato una serie Netflix, ha il titolo di lavorazione Power, mi sembra. E abbiamo anche consegnato le ultime inquadrature per il prequel di Kingsman. Continueremo così e mi sa che finiremo altri due lavori con questo metodo.

La preoccupazione di Walkinshaw è che il lavoro inizi a mancare:

In genere ci sono film girati in estate per cui impieghi delle risorse e a cui cominci a lavorare dopo la fine delle riprese. Quei film non ci sono stati quest’anno, perciò per noi il problema non è ora visto che siamo davvero occupati, ma a settembre, ottobre, novembre, quando dovremmo cominciare a lavorare ai film girati ora. Siamo fortunati ad avere progetti che ci terranno occupati fino alla fine dell’anno, ma in genere staremmo già pensando ai film dell’anno prossimo, e quelli sono stati tutti sospesi. È una situazione molto difficile quando hai così tante persone che lavorano per te.

Come cambieranno Hollywood e il mondo degli effetti visivi nel post-Coronavirus?

Credo che si possa investire nella pre-produzione. Si potrebbe mandare una persona a girare gli sfondi delle ambientazioni e poi usare un ambiente virtuale per costruire la scena, in modo tale da non spostare troupe intere per le riprese in esterni.

Stiamo parlando con molti studi di comparse e folle digitali, in modo tale da non girare con molte persone a distanza ravvicinata. Oggi come oggi si possono realizzare sequenze in digitale molto efficaci, e con l’uso di vari tecniche. […] Abbiamo sempre usato green screen e blue screen e possono rivelarsi molto utili se gli attori non vogliono mettersi in viaggio, specialmente se si tratta di parti piccole.

effetti visivi HDM

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