Mentre negli Stati Uniti l’emergenza Coronavirus continua a preoccupare, costringendo le major a rinviare le uscite e le catene cinematografiche a far slittare le riaperture, ci sono due paesi dove i cinema stanno riiniziando a incassare, con dati incoraggianti al box-office: si tratta di Corea del Sud e Francia.

La Corea del Sud, in particolare, lo scorso weekend ha registrato il primo “successo” con l’esordio di un film horror locale, #Alive, che ha incassato l’equivalente di 5.2 milioni di dollari, salendo a 7.36 milioni di dollari in cinque giorni e a nove milioni dopo dieci giorni. Si tratta di un risultato notevole, se si pensa che il film in testa nel weekend precedente, Innocence, ha raccolto circa 5 milioni di dollari nel corso di tre settimane. #Alive è il primo film a vendere più di un milione di biglietti, forte ovviamente di una competizione ridotta. Complessivamente, lo scorso weekend sono stati raccolti 8.2 milioni di dollari (in circa 1900 cinema): è meno della metà rispetto a un anno fa, ma dimostra come il pubblico sudcoreano sia legato all’esperienza cinematografica e, nonostante l’emergenza non sia finita, abbia riiniziato a frequentare la sala in sicurezza. Sarà interessante vedere come andranno le cose questo weekend.

Anche la Francia ha registrato risultati notevoli, vista la situazione. Nel primo weekend dopo la riapertura dei cinema (avvenuta il 22 giugno) sono stati incassati 4 milioni di dollari in circa 700 cinema: il film La bonne épouse con Juliette Binoche ha debuttato al primo posto. Dopo dieci giorni, è stato sfiorato il milione di biglietti staccati, con La bonne épouse oltre le 350mila presenze. Seguono De Gaulle, Onward, Mr Jones e L’Uomo Invisibile. Normalmente in questo periodo in Francia vengono incassati circa 20 milioni di dollari alla settimana, quindi il calo rimane del 70%, ma anche in questo caso si tratta di dati incoraggianti soprattutto perché non sono presenti particolari novità cinematografiche (La bonne épouse era già uscito a marzo). Il caso francese, però, dimostra come l’unità della filiera sia fondamentale per la ripartenza del mercato: l’offerta cinematografica locale (film come Tout simplement Noir di Jean-Pascal Zadi & John Waxxx, Été 85 di François Ozon e Divorce Club di Michaël Youn) nelle prossime settimane compenserà l’assenza di blockbuster americani.

Diversi altri mercati hanno visto incrementi negli incassi negli ultimi giorni: dal Giappone (dove la crescita è meno forte che in Corea del Sud) alla Spagna (dov’è uscito Onward – Oltre la magia), a Taiwan, Australia e Nuova Zelanda. Meno convincente l’andamento in Germania, dove gli incassi non stanno decollando.

E L’ITALIA?

In Italia, spiace constatarlo, la situazione non è entusiasmante. Purtroppo il rinvio di Tenet al 26 agosto ha causato lo slittamento di diverse altre pellicole, e i pochi cinema che hanno avuto il coraggio di riaprire il 15 giugno ora si ritrovano in un contesto nel quale non appare esserci una vera e propria strategia. Il ritorno in sala di Gli anni più belli, previsto per metà luglio, potrebbe smuovere un po’ le acque, ma nel frattempo l’unico elemento incoraggiante è la buona affluenza degli spettatori alle arene estive (alcune organizzate dagli stessi esercenti) e il fatto che, lentamente ma progressivamente, gli incassi stiano crescendo (anche se ieri vi è stato un leggero calo), così come il numero degli schermi disponibili: ieri erano 416 (sempre pochissimi rispetto ai quasi 3300 di un anno fa). Ma la strada è ancora in salita…

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Fonti: The-numbers, RTL, Deadline

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