Fonte: Cinematical, Hollywood Elsewhere

La NBC e la Hollywood Foreign Press Association, dopo giorni di discussioni con il Writers Guild of America (il sindacato degli sceneggiatori, attualmente in sciopero), hanno congiuntamente deciso di sospendere la trasmissione televisiva della cerimonia di premiazione dei Golden Globes.

Non solo si è deciso di non trasmettere l'evento, ma la HFPA ha proprio sospeso la cerimonia di premiazione. La NBC trasmetterà interviste con i nominati e, in collaborazione con Dick Clark Enterprises, metterà in onda una retrospettiva di un'ora. Poi annuncerà l'elenco dei nominati e dei vincitori mano a mano che verranno detti durante la conferenza stampa che sostituirà la cerimonia. Infine coprirà totalmente i party di Hollywood che seguiranno le premiazioni, i quali ovviamente non sono stati sospesi. 

Un evento di questo tipo non era mai successo, e a questo punto gli Academy si stanno allarmando perché la stessa cosa potrebbe succedere durante la cerimonia degli Oscar – creando un danno (di immagine ma anche economico) veramente ingente all'industria.

Nel frattempo sta creando non poco scalpore la mossa che ha fatto la United Artist Films, rilevata di recente da Tom Cruise e Paula Wagner, soprattutto perché sta ispirando molti altri studi "minori", come la Weinstein Company, a fare la stessa cosa.

La United ha, in pratica, raggiunto un accordo con il WGA slegandosi dalle trattative che il sindacato sta seguendo, con alti e bassi, con l'associazione dei Produttori Americani. E' abbastanza ovvio, infatti, che per gli studi minori lo sciopero stia creando danni tali da far si che essi premano perché termini il prima possibile e a qualunque costo.

Ecco quindi che la United ha rilasciato ieri un annuncio, dopo giorni di speculazioni, ammettendo di aver stipulato un accordo indipendente con il WGA.

Nell'annuncio la United non scende nei dettagli dell'accordo, ma specifica che questo riguarda principalmente i New Media, ovvero la materia dello sciopero, e che grazie a esso gli sceneggiatori hanno accettato di lavorare a nuovi film per la United mentre sono ancora in sciopero contro le altre compagnie.

L'accordo non coinvolge la MGM, sorella "maggiore" dello studio che ha dichiarato nel contempo di essere schierata con la AMPTP, che raccoglie colossi come la Warner o la Disney, in questa disputa. Anzi, lo studio ha pubblicamente detto di non approvare affatto la scelta della UA.

La cosa è di una importanza strategica incredibile, perché apre una breccia nelle trattative serrate tra le grosse compagnie e gli sceneggiatori. Tant'è che ora si susseguono notizie dell'ultima ora che vedono studi indipendenti come la Weinstein Company in trattative con il WGA: questa situazione potrebbe accelerare, e molto, il lungo processo di discussione tra le parti che prosegue ormai da settimane con repentine interruzioni e riaperture dei tavoli. Speriamo solo che lo sciopero si concluda prima della fine di febbraio, o anche gli Oscar ne risentiranno duramente…
 

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