Se a dare inizio su Twitter a un thread di carattere cinematografico è un signore di nome Guillermo del Toro è abbastanza probabile che ne possa scaturire una discussione alquanto interessante.

Anche perché nelle risposte al tweet troviamo gente come Darren Aronofsky, Ari Aster, Ava DuVernay, Sarah Polley, Edgar Wright, Rian Johnson, Brad Bird, Scott Derickson, James Mangold e molti altri filmmaker.

Tutto parte con questo messaggio di Guillermo del Toro:

Bene, butto lì un’idea: spero che si possa parlare solo delle cose che amiamo. Non delle robe che non ci piacciono o di quelle che sono un peso per noi. Non possiamo rispondere a domande aperte, ma cerchiamo di risponderci il più possibile.

Staremo in queste condizioni per un po e le prime domande che vi faccio sono: cosa state leggendo? Cosa state guardando? Cosa state ascoltando? Da quanti giorni siete chiusi in casa?

Sto a casa da oltre un mese. Isolamento auto-imposto. Sono uscito solo per i bisogni primari: cibo e altri beni di prima necessità etc etc. E, più che altro, sto rileggendo e rivedendo cose. Ma, come suppongo la maggior parte delle persone, immagino di voler leggere, imparare o comunicare in una maniera utile […]

Ho riguardato diversi film di Mitchell Leisen “Un colpo di Fortuna”, “La morte in vacanza”, “La Signora di Mezzanotte”, “La Porta d’Oro” etc etc. Liesen, al suo tempo, non veniva messo allo stesso livello di Sturges o Wilder (a volte dallo stesso Wilder) con cui peraltro ha lavorato.

 

 

Nella discussione sono poi intervenuti svariati colleghi illustri di Guillermo del Toro:

Nell’ultimo mese mi sono guardato 2 o 3 film al giorno. In parte per escapismo, in parte per ricevere ispirazione. Ho sempre sognato uno strano scenario in cui avevo finalmente una scusa per riuscire ad affrontare, in maniera metodica, la mia enorme pila di Blu-ray, ma giuro che tutto questo non è un risultato del mio pensiero magico!

Sto vedendo, per la maggior parte, roba che non avevo visto o lungometraggi che avevo guardato da giovane non capendoli del tutto. Non mi sono rifugiato eccessivamente in film di escapismo per il puro sollazzo e, principalmente, mi sono dedicato a opere post-belliche o belliche inglesi, italiane, giapponesi, francesi e tedesche.

 

Sto leggendo “What the dog Saw” di Malcom Gladwell. Sto guardando su Amazon lo straordinario Patriot di Steve Conrad. E sto ascoltando il nuovo album di Jessie Reyez. Sto a casa da sei settimane. Le uniche eccezioni: ho dovuto portare una persona al pronto soccorso un mese fa e ho fatto qualche passeggiata seguendo le norme di sicurezza.

 

 

Potete scoprire il resto della lunga e interessante conversazione a questo link.

Vi invitiamo a prendere visione di quanto indicato sul sito del Ministero della Salute in merito al nuovo Coronavirus.

Trovate tutte le notizie legate all’emergenza nuovo Coronavirus in questo archivio.

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