Anne Thompson e Tom Brueggermann riflettono sul blog Toh! – Thompson on Hollywood circa il nuovo azzardo distributivo della Weinstein Company.

Harvey Weinstein non è mai passato inosservato.

Né come produttore né tantomeno come distributore, come ricordano tutti coloro che sanno dei suoi famosi tagli al montaggio per il pubblico americano da Nuovo cinema Paradiso (1988) a Gangs of New York (2002) passando per Shaolin Soccer (2001).

Ora è dimagrito, fuma di meno ed è diventato un genitore. “Sono stato chiamato in tanti modi nella mia vita” confessava allo scrivente in un’intervista fatta a Venezia 2013 dove era appena andato fuori di testa per l’anteprima mondiale di Gravity: “Ma quello che preferisco, ora, è papà”.

Un tempo lo chiamavano Harvey Scissorhands per la volontà di entrare al montaggio e rimontare senza scrupoli film stranieri

Un tempo lo chiamavano Harvey Scissorhands per la volontà di entrare al montaggio e rimontare senza scrupoli film stranieri e non che lui era pronto a immettere nel circuito distributivo fidandosi del suo istinto. Per Snowpiercer di Bong Joon-ho il discorso è stato però un altro. Stavolta Weinstein non si è interessato all’integrità del film quanto piuttosto a una singolare strategia distributiva.

A due settimane dal suo arrivo in sala, ecco che il newyorchese ha spostato l’action-movie fantapolitico di Bong Joon-ho su una piattaforma di video on demand creando sconcerto in un ambiente cinematografico nordamericano depresso dai risultati non esaltanti di questa estate 2014.

Snowpiercer è il film più commerciale che passi così velocemente dalla sala a una piattaforma VOD. Weinstein ha dato subito i numeri: la prima settimana di Snowpiercer su VOD ha fruttato 2 milioni di dollari, un ottimo esordio se consideriamo che il maggior incasso complessivo di Weinstein su VOD è stato Bachelorette con i suoi 8 milioni di dollari totali. In passato Magnolia Pictures aveva fatto bene nel 2007 distribuendo in VOD Flawless con Demi Moore e Michael Caine dopo un iniziale passaggio nei cinema raggiungendo i 2 milioni complessivi solo di resa on demand. Nel 2010 idem per Magnolia con All Good Things con Ryan Gosling e Kirsten Dunst: 5 milioni solo su VOD. Il record è detenuto ancora oggi da Arbitrage della Roadside Attraction con 11 milioni in VOD.

 

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Credendo molto in questo mercato Weinstein creò tre anni fa una sua piattaforma distributiva chiamata RADiUS e capitanata dagli ex Magnolia Tom Quinn e Jason Janego, due veri e propri pionieri e sperimentatori della distribuzione on demand voluti a tutti i costi da Weinstein nella sua azienda.

Molti esercenti chiedono che ci siano finestre di 90 giorni tra la distribuzione in sala e quella on demand. Weinstein non aveva pensato subito al VOD per Snowpiercer e sicuramente non ci avevano pensato i produttori e distributori coreani della CJ Entertainment, i quali si aspettavano un’uscita in 2500 sale nordamericane. Lui aveva comprato i diritti leggendo la graphic novel francese Le Transperceneige e vedendo primi minuti di footage ma poi… ha cambiato idea. Dopo alcune proiezioni in compagnia del pubblico nordamericano, ecco Weinstein proporre alla CJ di effettuare dei tagli al montaggio com’è nel suo stile. Loro rispondono picche e così si arriva a un dubbio cruciale per Weinstein: uscire in sala con la versione voluta dal regista e rischiare i 25 milioni di dollari di campagna marketing per un sonoro rifiuto del pubblico?

Sicuramente non ha aiutato agli occhi di Weinstein la performance non esaltante del film in Francia nonostante la graphic novel fosse molto popolare da quelle parti e la differenza tra il 94% di consenso dei critici cinematografici su Rotten Tomatoes e solo il 77% di gradimento degli utenti.

“La CJ voleva uscire in tante sale e ci credeva” ha dichiarato Weinstein alla Thompson via telefono: “Ma quando ho visto il montaggio finale con tutti gli spunti artistici che amiamo… ho pensato che non fosse un film per il largo pubblico bensì che fosse un film sofisticato per un pubblico di nicchia ancora più sofisticato”.

Weinstein è costretto a rinegoziare l’accordo con la CJ e grazie a Quinn e Janego convince Bong Joon-ho a optare per un massiccio investimento nel VOD. Quinn e Janego avevano già incrociato il cammino del regista coreano ai tempi dei suoi primi film immessi sul mercato nordamericano e questo ha sicuramente aiutato l’accordo perché lui aveva fiducia in loro.

 

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Sono stati Quinn e Janego a convincere Weinstein a distribuire Snowpiercer prima per due settimane in sala per poi puntare sul VOD a partire dal quindicesimo giorno.

Si sono spesi solo 5 milioni di dollari (invece che 25) per la campagna distributiva nelle sale e ora RADiUS è pronta a produrre “un gigantesco successo finanziario” (parole di Weinstein) che nelle previsioni del boss ex Miramax dovrebbe far sì che l’incasso complessivo della sala sia sotto di 4-5 milioni quello del VOD.

La piattaforma RADiUS viene utilizzata da The Weinstein Company per la prima volta nel settembre 2012 in occasione di Bachelorette. Fino a questo momento nessun titolo del catalogo VOD ha il potenziale mostrato da Snowpiercer in questo breve periodo.

Weinstein non si è fidato della sola distribuzione in sala della versione uncut di Snowpiercer anche se la sua prova è andata benissimo

Weinstein non si è fidato della sola distribuzione in sala della versione uncut di Snowpiercer anche se la sua prova è andata benissimo durante quelle due settimane di tenitura in relazione alla media per copia. Fossero aumentate le pizze del film, forse Snowpiercer avrebbe potuto contrastare il successo di nicchia della stagione 2013-2014 Gran Budapest Hotel, arrivato a 60 milioni di dollari di totale e ora minacciato dal solo Chef di Jon Favreau.

Il patron TWC adesso canta vittoria ma il dubbio che il film di Bong Joon-ho avrebbe potuto incassare molto bene in sala se fosse rimasto lì in esclusiva sfruttando i principali cinema di città come New York e Los Angeles rimane costante. Alcuni esercenti di grandi sale metropolitane hanno rifiutato il film sapendo dell’uscita in VOD per l’11 luglio a due settimane esatte dall’uscita in sala del 27 giugno. Forse avrebbe potuto superare sia I segreti di Osage County che Philomena. E nel resto del mondo? Sia in Inghilterra che in Australia Weinstein ha optato per la sala.

L’analista del box office del sito TOH Tom Brueggermann, coautore dell’articolo con Anne Thompson, ha fatto due simulazioni del possibile profitto del film. Una simulando una vasta distribuzione in sala come voleva il regista Bong Joon-ho e i suoi produttori/distributori coreani a 2500 sale per 25 milioni di spesa per la campagna marketing. Una simulando una resa solo di VOD.

Il profitto finale per The Weinstein Company a fronte di un’uscita in sala sarebbe potuto essere di 18 milioni di dollari mentre con il VOD RADiUS la cifra si sarebbe potuta aggirare sui 13 milioni di dollari. Il calcolo sulla sala è stato effettuato con pessimismo mentre quello VOD con ottimismo.

A fronte di questi numeri, RADiUs si dimostra un’opzione da continuare a sfruttare in tutte le sue possibilità.

Le possibili controindicazioni possono essere:

  1. snowpiercer.jpgDifficile da replicare una performance del genere su VOD viste le recensioni entusiaste, l’interesse di culto dietro film e graphic novel e due star come Chris Evans e Tilda Swinton. Non tutti i film sono Snowpiercer.
  2. L’eccitazione per il film e il passaparola positivo sono nati grazie alle due settimane di tenitura nelle sale cinematografiche. Due settimane, da precisare, ben al di là di tante previsioni in termini di incasso cinematografico. E’ stato chiave non avvertire il pubblico della prossima uscita del film in VOD mentre era ancora, ed è ancora, in sala.
  3. Il fatto che Snowpiercer come film di genere fosse un inusuale sfidante all’Oscar ha fatto sì che si potesse optare per un uscita a fine giugno e quindi lontanissima dalla Notte delle Stelle. Se Roadside con All is Lost e Cbs con A proposito di Davis avessero fatto la stessa scelta… si sarebbero ottenuti questi stessi risultati?
  4. E qual è la perdita della Weinstein Company nel rapporto con gli esercenti? Probabilmente RADiUS fa dormir loro sonni tranquilli. Ma la Weinstein Company ha perso già 1.5% punti di quota di mercato dalla loro nicchia di sala. Con una scelta del genere a favore del VOD, non sovvertiranno sicuramente questo trend.

Sicuramente il VOD è un campo in continuo mutamento. Come reagiranno gli esercenti? Anne Thompson si permette di consigliare loro di non reagire con le cattive maniere come fecero nei ’70 con l’avvento del vhs. Lei consiglia solo 28 giorni di finestra tra sala e VOD per il cinema di nicchia come Snowpiercer.

E’ una proposta che si ritiene valida solo questo tipo di prodotto cinematografico in quanto l’offerta mainstream presenta uno scenario più complesso soprattutto in relazione a un mercato internazionale ancora influenzato dalle scelte distributive interne.

Qualsiasi sia la soluzione, l’impatto di Snowpiercer significa che ci saranno sempre più tentativi di trovare il giusto equilibrio tra uscita in sala e uscita VOD.

Fonte: Playlist