Lee Unkrich, regista per la Pixar di Toy Story 3 e Coco nonché grandissimo appassionato di Stephen King e Shining, ha avuto modo di rispondere, qualche ora fa, alla domanda che gli è stata posta da un follower su Twitter.

Anzi più che una domanda diretta a un dubbio espresso da tale Mustard Clown che, via social, ha spiegato “Io e la mia ragazza stiamo discutendo un po’ perché per me i giocattoli di Toy Story sono immortali, mentre lei pensa che possono morire”.

Il regista ha spiegato che:

Vivono finché esistono. Ma se dovessero venir completamente distrutti? Tipo in un inceneritore? Game over!

In tal senso, il pathos delle battute finali di Toy Story 3, in cui Woody and co rischiano appunto di venir fatti fuori in un inceneritore, trova una spiegazione che, peraltro, sembrava già alquanto scontata, ma Twitter è Twitter per cui eccoci qua.

La cosa curiosa è che, come ci ha insegnato Toy Story 4, i giocattoli possono anche creare la vita: si veda il caso di Forky, creato da Woody con dei rifiuti.

Quanto a Toy Story 3, la pellicola ha celebrato i suoi primi dieci anni giusto qualche settimana fa.

È sempre difficile parlare di un capolavoro: meno un film ha difetti, che sono una facile scorciatoia per scrivere quantomeno qualcosa di divertente, più è complicato trovare qualcosa da dire che non sia già stato scritto prima, o che non si spieghi meglio semplicemente guardando il film in questione. Toy Story 3: la grande fuga, che oggi compie dieci anni dalla sua uscita italiana, è un esempio perfetto di questo dilemma: come si fa a spiegare a parole perché i suoi 102 minuti di durata sembrano 12 tanto sono densi di azione, emozioni e significato, quando basterebbe metterlo su e godersi lo spettacolo in silenzio?

Questo l’esordio del nostro speciale pubblicato online in occasione della ricorrenza.

La saga dei giocattoli Pixar è disponibile in streaming su Disney+.

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