Si è parlato tanto della “questione cinecomic” nelle settimane che hanno preceduto l’uscita del film, una questione toccata anche dal regista che parlando della mitologia dei fumetti ha spiegato:
Non abbiamo scelto un fumetto in particolare a cui fare riferimento. Abbiamo scelto e utilizzato ciò che ci piaceva degli ottant’anni della storia di Joker.
La pellicola in effetti fa diversi riferimenti alla mitologia senza però entrare troppo nel dettaglio (come sappiamo nel film compare la famiglia Wayne, si parla di Gotham, Arkham e quant’altro):
Avremmo potuto chiamarlo Arthur e renderla la semplice storia di un pagliaccio? Forse. Io ho semplicemente pensato a un nuovo modo di raccontare un cinefumetto, volevo realizzare lo studio di un personaggio.
Credo che la cosa che mi interessava di più, piuttosto che girare un semplice film chiamato Arthur, era decostruire un po’ i cinecomic. Ho sempre trovato la cosa molto allettante.
Potete sfogliare la foto-notizia con alcune curiosità sul film qui di seguito.
Si tratta solamente di una veloce analisi di una serie di easter egg e riferimenti presenti nel film con Joaquin Phoenix, perciò con tutta probabilità la lista è destinata ad aumentare.
- Riferimenti cinematografici
- Di Re per una notte si è parlato a più riprese in riferimento a Joker. Nel film di Scorsese del 1982 c’era Robert De Niro nei panni di un comico in difficoltà di nome Rupert; in Joker troviamo De Niro dall’altro lato, nelle vesti di un conduttore televisivo;
- Le sequenze in cui Arthur prova e improvvisa dialoghi o mima atti violenti sono una citazione alla performance di De Niro in Taxi Driver;
- Il film che la famiglia Wayne ha visto nella sera dell’assassinio è Zorro mezzo e mezzo del 1981. Si tratta di un riferimento all’origine classica di Batman, di cui Zorro fu ispirazione;
- Nel film ci sono poster di altri film usciti nel 1981, come Blow Out di Brian De Palma e Arturo con Dudley Moore;
- In una scena chiave del film si sente Send in the Clowns di Stephen Sondheim tratta dal film del 1973 A Little Night Music;
- Nel film ci sono scene da Tempi moderni di Charlie Chaplin, che tra l’altro affronta la storia tragicomica di un uomo che fa fatica a vivere in una metropoli senza pietà.
- Batman: The Killing Joke
Non è un segreto che The Killing Joke sia stato fonte di ispirazione per Joker; il riferimento principale alla serie di fumetti consiste nell’idea che Joker sia un comico fallito. La questione affrontata da Killing Joke è infatti che una ‘brutta giornata’ può condurre un uomo alla pazzia. Nel film di Todd Phillips c'è anche una scena in cui troviamo un Arthur depresso che confida a Sophie (Zazie Beetz) di aver avuto una brutta giornata.
- Kane
L’analista di Arthur interpretata da Sharon Washington si chiama Debra Kane; il nome è un tributo al co-creatore del vigilante mascherato e del clown principe del crimine, Bob Kane. Si tratta inoltre di un cognome ben noto nella mitologia dei fumetti. Il cognome della madre di Bruce Wayne è proprio Kane mentre sua cugina, Kate Kane, diventa la supereroina che risponde al nome di Batwoman.
- Gli altri Joker
Il film rende omaggio anche ad altri Joker. L’aspetto del Joker di Cesar Romero è stato d’ispirazione per gli abiti della “versione finale” del Joker di Phoenix; la scena con Arthur che appoggia la testa sul finestrino dell’auto della polizia, nel finale, è invece un rimando a un momento molto simile del Cavaliere Oscuro di Nolan con Heath Ledger; il Joker di Jack Nicholson “entra in gioco”, invece, quando Arthur trasforma un manifesto di Murray Franklin in una faccia da Joker che ricorda molto il trucco di Jack Nicholson.
- Comparse
In Joker il regista Todd Phillips presta la voce a un comico che si sente (ma non si vede) nel Pogo's Comedy Club prima che tocchi ad Arthur; La star di The Leftovers Justin Theroux è un ospite di Murray Franklin; Bryan Callen (Una notte da leoni) interpreta invece un altro impiegato nella compagnia in cui lavora Arthur come clown.
- Il pagliaccio assassino
Il club in cui Arthur Fleck si esercita con il suo spettacolo comico si chiama “Pogo’s”. Si tratta del nome da clown usato dal serial killer John Wayne Gacy che fu soprannominato Killer Clown per aver rapito, torturato, sodomizzato e ucciso 33 vittime dal 1972 fino alla sua cattura avvenuta nel 1978.
- Il ritorno del Cavaliere Oscuro
L’ospitata di Arthur Fleck al Live! With Murray Franklin è una citazione diretta alla celebre storia di Batman firmata da Frank Miller. Nel fumetto, quando Batman torna in azione dopo anni di inattività, Joker viene invitato al talk show di David Endocrine, che il clown finisce per uccidere assieme a tutto il pubblico in studio.
Vi ricorda nulla?
Quando l’uomo entra in scena, inoltre, stampa un bacio in bocca all’attempata dottoressa presente in studio: anche questa una citazione di un momento presente nel fumetto. - La banda di Joker
Le azioni di Arthur e i commenti di Thomas Waynes sul fatto che siano “tutti clown” scatenano un vero e proprio movimento che nell’atto finale del film sfocia in una rivolta per le strade di Gotham. Le persone iniziano ad indossare maschere e trucco da pagliaccio: si tratta di un riferimento alla banda di Joker, comparsa in fumetti e videogiochi di ogni tipo.
- Altri cattivi
L’unico cattivo della mitologia DC a comparire nel film è Joker, ma potrebbero esserci allusioni anche ad altri personaggi. Nel corso del film si parla di “super ratti” e in effetti potrebbe trattarsi di un riferimento al personaggio dei fumetti Ratcatcher, che ha proprio il potere di controllare i ratti. Nell’ospedale di Arkham (in ascensore) ci sono poi alcuni punti interrogativi: un riferimento all’Enigmista?
Joker, una selezione dei nostri approfondimenti:
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- Il regista spiega il finale
La sinossi ufficiale:
“Joker” del regista Todd Phillips è incentrato sulla figura dell’iconico cattivo, ed è un film autonomo originale, diverso da qualsiasi altro film apparso sul grande schermo fino ad ora. L’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck, interpretato in modo indimenticabile da Joaquin Phoenix, è quella di un uomo che lotta per trovare la sua strada in una società fratturata come Gotham. Durante il giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un comico di cabaret… ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia e crudeltà, Arthur prenderà una decisione sbagliata che provocherà una reazione a catena di eventi, utili alla cruda analisi di questo personaggio.
FONTE: CB
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