L’attrice ha dato credito alla sua esperienza sul set Ammonite di Francis Lee, confermando che le ha aperto gli occhi:
Ammonite mi ha indotto ancora di più a impegnarmi in ciò per cui le donne si battono nei film e per il modo in cui veniamo dipinte, senza pensare all’orientamento sessuale. Perché la vita è breve, caz*o, e vorrei fare del mio meglio per dare l’esempio alle donne più giovani. Stiamo dando loro in eredità un mondo a scatafascio, perciò vorrei fare la mia parte conservando un po’ di integrità.
Ad esempio, che caz*o ho fatto quando ho lavorato con Woody Allen e Roman Polanski? Non riesco a credere che questi uomini abbiano goduto di una tale considerazione e di tanto prestigio nell’industria cinematografica per così tanto tempo. È vergognoso, caz*o. E devo prendermi la responsabilità per aver lavorato con entrambi. Non posso tornare indietro nel tempo, devo fare i conti con questo rimorso, ma cos’altro posso fare se non parlare con il cuore in mano a proposito di tutta questa situazione?
Ovvio che ci ho pensato. Ma al contempo non conoscevo Woody e non so niente di quella famiglia. In quanto attrice nel film quello che posso fare è farmi da parte e dire: “Non so nulla, non so dov’è la verità”. Dopo averci riflettuto posso solamente limitarmi a un rapporto di tipo professionale e Woody Allen è un regista incredibile. Così come Roman Polanski. Ho avuto un’esperienza lavorativa incredibile con entrambi, e questa è la verità.
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