Qualche giorno fa abbiamo scoperto che nella lotta per accaparrarsi il nuovo film di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, Killers of the Flowers Moon, la Apple ha avuto la meglio su Netflix.

Lo studio ha infatti stretto un accordo con la Paramount facendosi di carico delle spese per finanziare l’opera del noto regista (si parla di 200 milioni di dollari), che sarà etichettata come un film originale Apple, ma verrà comunque distribuita nei cinema di tutto il mondo tramite la Paramount.

Un lungo pezzo dell’Hollywood Reporter aggiunge qualche dettaglio in più sul retroscena che ha condotto alla situazione attuale.

L’accoppiata Scorsese – DiCaprio (con Robert De Niro ciliegina sulla torta) sembra una proposta fin troppo allettante da rifiutare, eppure è stato esattamente ciò che ha fatto la Paramount nel corso delle negoziazioni, lasciando campo aperto alla Apple.

Prima che la pandemia facesse chiudere Hollywood, la Paramount era in effetti disposta a sostenere economicamente il film di Scorsese, anche se aveva cominciato a richiedere alcune condizioni, tra cui il fatto che il budget passasse dai 180 milioni di dollari inizialmente previsti ai 150.

A quel punto – come sostenuto da fonti del Reporter – gli equilibri sono cambiati quando il regista e l’attore hanno deciso di revisionare la sceneggiatura. Inizialmente DiCaprio doveva essere un “buono” nei ranghi dell’allora nascente FBI (visto che la storia è ambientata negli anni ’20), mentre nella nuova versione avrebbe interpretato il nipote dell’antagonista interpretato da Robert De Niro, tormentato tra l’amore e la consapevolezza delle malefatte di suo zio.

La Paramount temeva che il film così facendo diventasse meno commerciale: “proporzioni inferiori, stesso budget“, perciò ha iniziato a mostrare una certa incertezza sul da farsi. L’idea di rifiutare un film di Scorsese era così doloroso per i dirigenti della Paramount che una fonte interna aveva detto al giornale: “Non lo faremo, ma non è che non lo faremo“.

Una volta confermate le modifiche alla sceneggiatura, la Paramount ha così incaricato il manager di vecchia data di DiCaprio, Rick Yorn, di trovare potenziali acquirenti. Lo studio sperava che nessuno fosse interessato in modo tale da riaprire le discussioni con Scorsese e tornare al budget inizialmente previsto, ma poi è entrata in gioco la Apple che ha assunto il ruolo di unico finanziatore e anche di “studio creativo”. Il giornale precisa che in tal modo “saranno i primi a rendersi conto dell’impossibilità totale di controllare Scorsese” e fa notare, poi, che i dirigenti di AppleTV+ Zack Van Amburg e Jamie Erlicht non hanno alcuna esperienza cinematografica, ma solo televisiva.

Il film approderà nelle sale cinematografiche con la Paramount che si farà carico dei soli costi di marketing (prendendo una percentuale sui profitti finali), mentre la Apple coprirà il budget e lo sviluppo. I profitti non saranno particolarmente degni di nota (si vocifera dei sui 392 milioni incassati da The Wolf of Wall Street, allo studio sono toccati circa 20 milioni di dollari).

Su tutta la situazione relativa a Killers of the Flowers Moon una fonte ha commentato:

È un modo dai rischi bassissimi per la Paramount di restare coinvolta nel film, ma non ha alcun vantaggio: bisogna investire un mucchio di tempo. Mary e Leo sono esigenti. Richiederà le stesse energie di un lancio di un film dello studio. L’unico lato positivo saranno 10 o 20 milioni di dollari. È un dispendio di tempo e denaro interessante.

Una fonte interna allo studio vede le cose in maniera un po’ più venale:

Basso rischio per lavorare a un film di Scorsese. E se sarà un film da Oscar, sarai sulla lista degli invitati.

Killers of the Flowers Moon vede Leonardo DiCaprio nel cast, verrà prodotto dalla Apple e distribuito dalla Paramount. La sceneggiatura di Eric Roth è tratta dal romanzo di David Grann Gli assassini della terra rossa che racconta la storia vera degli omicidi di membri della tribù Osage nell’Oklahoma degli anni venti, occorsi dopo la scoperta del petrolio nelle loro terre. Robert De Niro interpreterà il serial killer William Hale.

Questa la sinossi:

Negli anni Venti del Novecento, la popolazione al mondo con la maggiore ricchezza pro-capite era, abbastanza sorprendentemente, la nazione indiana degli Osage, confinata nei decenni precedenti in una riserva in Oklahoma. Senza più bisonti da cacciare, impossibilitati quasi a parlare la loro lingua e a praticare la loro religione e cultura, improvvisamente si ritrovarono ricchissimi per la scoperta nelle loro terre di giacimenti petroliferi immensi: cominciarono così a girare in Cadillac e a mandare i figli a studiare in Europa, con grande invidia dell’opinione pubblica bianca, in prevalenza quacchera. Altrettanto improvvisamente però, all’interno delle famiglie osage più facoltose, si verificarono delle morti inspiegabili e sospette. E, negli ultimi baluardi del West selvaggio, dove personaggi come J.P. Getty andavano costruendo le proprie fortune e dove banditi leggendari seminavano il terrore, molti di coloro che osarono indagare su questi omicidi finirono per essere assassinati a loro volta. Superate le ventiquattro vittime, il caso passò a un organismo investigativo relativamente nuovo, l’FBI, che tuttavia non riuscì a fare sostanziali passi in avanti, finché il suo giovane direttore, J. Edgard Hoover, non cercò l’aiuto di un Ranger in pensione, Tom White. White mise insieme una squadra di detective piuttosto eterogenea, compreso un agente amerindio, e portò alla luce una cospirazione spietata ai danni di una popolazione intera.

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