Vuoi per il tema trattato, vuoi per il bambolotto usato in una scena diventata ormai leggendaria, American Sniper è stato al centro della cronaca giornalistica sollevando polemiche a volte interessanti a volte sterili, utili solo ed esclusivamente a fomentare il più becero clickbait da parte di siti e testate che, normalmente, potremmo definire come “rispettabili”.

A oltre un mese dalla release italiana, dove la pellicola di Clint Eastwood è arrivata sostanzialmente in anteprima mondiale precedendo di ben due settimane la distribuzione su larga scala nel mercato americano, il buzz mediatico intorno a uno dei favoriti per la corsa agli Oscar non accenna a diminuire.

Il Washington Post racconta infatti il destino, in verità alquanto prevedibile, cui è andata incontro l’opera dell’ex Texano dagli Occhi di Ghiaccio in Iraq.

L’unico cinema che lo proiettava è stato costretto a toglierlo dal cartellone a causa delle polemiche generate dalla sua programmazione. La sala, localizzata nel Mansour Mall di Baghdad, è l’unica in Iraq a proporre ai propri avventori un’esperienza assimilabile alle multisala europee e americane. Il manager della struttura, Fares Hilal, è stato raggiunto telefonicamente da un funzionario del Ministero della Cultura iracheno che lo ha messo di fronte alla possibilità di andare incontro a pesanti multe e, addirittura, alla chiusura del cinema se non avesse rimosso American Sniper.

Hilal si è trovato in una condizione alquanto precaria, decidendo alla fine di cancellare la programmazione del film:

Proiettandolo ci saremmo attirati addosso critiche di ogni tipo. Ma togliendolo abbiamo perso molti soldi, perché un sacco di gente voleva vederlo.

American Sniper sta comunque circolando online in Iraq suscitando una pletora di malumori. Ahmed Kamal, un insegnante di 27 anni, sostiene che “il film è pieno d’inesattezze, racconta solo un lato della medaglia e fa sembrare tutti gli iracheni dei selvaggi e dei terroristi”. Uno dei passaggi più criticati, accolto da vere e proprie grida di protesta all’interno del cinema durante una proiezione, è quello visibile anche nel trailer in cui un bambino raccoglie una granata e Chris Kyle deve decidere se sparargli o meno (elemento aggiunto in fase di sceneggiatura e non realmente accaduto in questi termini, ndr.).

Sarmad Moazzem, 32 anni, ha lavorato a stretto contatto con le truppe statunitensi in Iraq e sottolinea come la pellicola abbia del tutto ignorato questo elemento: “Uomini, donne, bambini. Sembriamo tutti dei terroristi, mentre in realtà molti di noi amano gli americani. Li volevamo davvero qua ad aiutarci a ricostruire la nostra nazione”.

 

Questa la sinossi ufficiale:

Dal regista Clint Eastwood arriva “American Sniper,” con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino. Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook- Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle,” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby,” “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film “American Sniper” tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un bestseller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

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