Il 4 maggio, a margine delle celebrazioni dello Star Wars Day, il sito ufficiale della saga ha pubblicato un’intervista a Mark Hamill in cui lo storico interprete di Luke Skywalker ha ricordato l’esperienza sul set de L’Impero Colpisce Ancora, quello che, secondo una larghissima fetta del fandom, è il miglior capitolo del franchise.

Nel febbraio del 1979, Mark Hamill arrivò a Finse, in Norvegia, per il primo giorno di riprese in una gelida location che avrebbe fornito lo scenario per il pianeta Hoth. Hamill arrivava da quattro mesi di allenamenti intensivi a base di karate, scherma, kendo e pesi.

Alla fine del primo film, Luke aveva trovato uno scopo nella sua vita ed era profondamente cambiato. Quel periodo è stato davvero fondamentale per me perché mia moglie Marilou ed io aspettavamo il nostro primo figlio [Nathan Elias che sarebbe poi nato in Inghilterra, ndr.]. ma era l’attitudine generale a essere cambiata. Durante la lavorazione del primo, nessuno ci conosceva e nessuno badava a noi. Ricordo di aver fatto leggere la sceneggiatura ai miei amici perché “Ehi, dovete leggere questa roba, è pazzesca!”. Non c’erano i social, non c’era tutta questa enorme sicurezza. Non c’erano attenzioni particolari verso questo sconosciuto film di science fantasy. Poi è cambiato tutto. E così con L’Impero… dovevamo essere particolarmente attenti.

Sulle riprese in Norvegia racconta:

Avevano trovato questa location bellissima a 90 minuti di distanza dal nostro hotel dove c’era questo ghiacciaio bellisimo con delle tonalità di blu che dovevano essere catturate direttamente dalla macchina da presa. Non vedevo l’ora di ammirarlo coi miei occhi. Ma poi, come spesso accade quando giri un film, ci siamo beccati una delle peggiori tempeste di neve di quegli anni. E siamo finiti a girare letteralmente fuori dall’hotel. Se la macchina da presa avesse inquadrato quello che succedeva dietro di lei avrebbe ripreso gente che beveva cioccolata calda in balcone mentre io e Harrison Ford recitavamo vicino a un tauntaun morto. Harrison non doveva neanche venire a Finse. Doveva girare tutte le sue scene a Elstree, in Inghilterra, ma viste le mutevoli condizioni meteo, alla fine venne anche lui. E anche Carrie passò a farci visita, anche se non aveva scene da fare. Voleva solo stare con noi ed è stato divertente averla con noi.

Malgrado l’esperienza “comunitaria” fuori scena, Mark Hamill ricorda che, dal punto di vista recitativo, si trattò di un’esperienza molto “solitaria”:

Per molti versi, è stata un’esperienza solitaria perché Luke, nella storia, era separato da Han e Leia. Li vedevo in giro per lo studio e nelle stanze in cui ci vestivamo coi costumi e la cosa mi rendeva nostalgico dei giorni in cui eravamo insieme e correvamo attraverso i corridoi della Morte Nera. Quando eravamo insieme ci divertivamo sempre un sacco. In questo film… per mesi ero l’unico essere umano sul call sheet delle riprese! Attore: Mark Hamill. Ruolo: Luke Skywalker. E poi via con l’elenco degli oggetti di scena: serpenti, R2-D2, Yoda!

Nel corso dell’articolo si parla, chiaramente, anche della leggendaria rivelazione che viene fatta nel corso di L’Impero Colpisce Ancora: Darth Vader è, in realtà, il padre di Luke Skywalker. Un segreto che Mark Hamill ha dovuto tenere per sé per più di un anno, un’informazione sconosciuta anche da David Prowse, l’uomo dentro all’armatura del villain, appresa solo nel giorno della premiere.

Ed eccoci alla parte per cui i miei figli potrebbero mimare la risposta con la bocca per quante volte l’ho raccontata. Nello script che tutti avevano ricevuto, la battuta recitava “Obi-Wan ha ucciso tuo padre”. Ricordo di aver pensato “Wow, questa sì che è una svolta!”. Non avevo immaginato che Alec Guinness potesse essere il villain supremo. Ma appena prima di girare la scena, Irvin Kershner mi rivela il twist alternativo, lasciato fuori per preservare la segretezza. Darth Vader avrebbe detto “Io sono tuo padre!”. Kershner mi disse “Ti dirò una cosa. La so io. La sa George. E nel momento in cui te la dirò, la saprai anche tu per un totale di tre persone. Proprio per questo, se l’informazione dovesse trapelare da qualche parte, sapremo che sei stato tu”. E mi sono ritrovato a dover sobbarcare il peso di questo segreto per un anno, forse un anno e mezzo. Una roba enorme. Come ti dicevo, non esistevano i social al tempo, ma io parlo nel sonno. Ed ero terrorizzato all’idea di sapere una cosa del genere. Al primo screening Harrison si gira verso di me e mi dice “Tu lo sapevi e non me l’hai detto?”, “No, ero troppo spaventato!”.

Vi ricordiamo che con l’arrivo di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker su Disney+ lo scorso 4 maggio, la saga è ora disponibile in forma integrale sulla piattaforma streaming.

Cosa ne pensate di questi aneddoti raccontati da Mark Hamill sull’Episodio V di Star Wars? Ditecelo nei commenti!

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