Pirateria in 3D

(da PirateBay blog)

Fanno sapere quelli di ThePirateBay (ma non erano ufficialmente chiusi? No, un vero pirata non muore mai, loro sono rinati con un sito di hosting in stile megaupload chiamato bayfiles.com) che adesso è possibile scaricare anche video in 3D dai loro server. Sostanzialmente si tratta dei Blu-Ray in 3D che vengono messi online.

La mole di dati è molto alta (già è alta per i Blu-Ray e il 3D quasi raddoppia il peso), inoltre per vedere tridimensionalmente i suddetti i film è necessaria una scheda video apposita montata sul pc. Ma è un inizio, e non crediate che le persone che si scambiano film 3D piratati siano poche…

Facebook diventa asimmetrico

(da Facebook Blog)

Nonostante sia il social network più frequentato e più chiacchierato di tutti in questo momento Facebook affronta la sua fase più determinante. La crescita è fisiologicamente ferma (leggi: ormai chi ci doveva entrare ci è entrato), la sua formula metabolizzata e a rischio usura, infine i concorrenti cominciano a farsi sotto e rosicchiare il suo dominio da tutte le parti.

Quello che l’azienda sta cercando di fare dunque è sempre di più inglobare le diverse funzioni e i diversi servizi di internet all’interno del suo di sistema, in modo che la sua utenza debba sempre meno uscire da Facebook. In questo senso l’estate passata (e le ultime notizie) hanno segnato diversi passi in avanti.

Innanzitutto aumenta il numero di studi che stanno mettendo i propri film in noleggio su Facebook. Miramax è stata l’ultima in ordine di tempo a mettere 30 film (recenti e meno) sul social network. Lo streaming funziona bene, il prezzo di noleggio è di 30 crediti Facebook (cioè 3 dollari), ed è ottimizzato per iPad e Google TV (avete letto bene “ottimizzato per le tv”).

Dal lato foto invece pare imminente l’ingresso della funzione “filtri” cioè della possibilità di modificare le proprie foto uploadate sul social newtork applicando colorazioni o viraggi particolari (i più semplici sono seppia e bianco e nero, ma da lì mille ne possono derivare). L’idea sembra fatta per prendere di mira Instagram, l’app per iPhone che consente di scattare foto da look vintage. Ecco quel look lo può fare anche Facebook.

Dal lato social, Zuckerberg si è difeso senza troppi giri di parole o titubanze dagli attacchi del nuovo arrivato Google Plus, semplicemente replicando le novità da esso introdotte come le “cerchie”, ovvero la possibilità di suddividere i propri contatti in diversi insiemi e proporre i contenuti solo a certi insiemi o gruppi di insiemi, in modo da differenziare letture e proposte.

E’ invece notizia di questa settimana l’arrivo del pulsante “subscribe”. Si tratta di un cambio non da poco che ingloba una delle caratteristiche più amate di Twitter, cioè l’asimmetricità. Su Facebook per seguire una persona e i suoi feed occorre esserci amico e per esserci amico quella persona deve essere d'accordo e diventare amico a sua volta, altrimenti nulla. Con il pulsante Subscribe sarà invece possibile seguire le attività di quella persona senza bisogno che questa conceda l’amicizia. Il cambio da rete di contatti simmetrici a rete asimmetrica può fare tutta la differenza del mondo.

Sony passa dai portatili ai tablet

(da Repubblica)

Anche Sony salta sul treno dei tablet senza se e senza ma. Come fa notare Ernesto Assante su Repubblica, la casa giapponese è una delle prime a scendere sul terreno dell’iPad senza fare un suo iPad. I tablet Sony saranno due e dotati di un design particolare e diverso dal solito (sempre considerato che di tablet parliamo, basta pensare a quanto poco differisce il design dei vari laptop).

Il fatto è che il tablet sta ammazzando il computer portatile e le case di tecnologia non possono permettersi di rimanere indietro. Così Sony lancia i suoi tablet S e P. Il primo tipo è il più simile alla tavoletta Apple, ma ha un grosso rilievo da una parte che è comodo per l’appoggio su un tavolo e l’uso da scrivania ma anche un ingresso per prese e connettori (sfatando uno dei più grandi tabù di Jobs); il secondo somiglia ad un libro, ha due schermi piccoli (che insieme sono come quello grande dell’iPad) e si chiude a conchiglia. Entrambi montano Android ovviamente.

Attenzione perchè l’alternativa Sony non va presa sottogamba. Di tutti i possibili competitor la casa giapponese è l’unica ad avere un ecosistema da interconnettere al tablet che parte dalla Playstation 3 e finisce ai lettori mp3.

 

E’ arrivato Windows 8, addio finestre

(da Punto-informatico)

Atteso e molto anticipato finalmente è stato presentato al pubblico il nuovo Windows. Dopo che Windows 7 ha preso il posto di Vista per ovviare alla cattiva fama che le prime versioni difettose del sistema gli avevano fruttato (ma il 7 in definitiva era Vista rinominato) ora l’8 per la prima volta da 15 anni (!!) introduce novità sostanziali.

Dopo 15 anni in cui il mondo si è alfabetizzato ai computer con Windows, le finestre e i suoi pulsanti start ora Microsoft cambia. La nuova interfaccia somiglia a quella di Windows Mobile, è fatta a caselloni ed è pensata per dispositivi touch anche se funziona perfettamente pure con i tradizionali pc.

Non ci saranno più finestre e cartelle o anche solo il desktop con le icone insomma, tutto funziona con le celle che si vedono nell’immagine. Non ci sono nemmeno più barre di stato, il programma occupa tutto lo schermo e se serve qualcosa con un gesto (della mano o del mouse) compare il menù.

Certo, siccome alla Microsoft ci tengono molto al legame con gli altri vecchi sistemi operativi, sarà sempre possibile utlizzare Windows 8 (che forse per l’ora dell’uscita avrà cambiato nome) con l’interfaccia classica, tuttavia le nuove funzioni sembrano più adatte all’interfaccia a celle.

Ovviamente il nuovo sistema operativo è tutto pensato per la cloud, cioè per poter funzionare in remoto ed eseguire applicazioni che non risiedono unicamente su disco rigido.

Per vedere il sistema in funzione qui c’è un videotest di Punto Informatico.

 

Mediaset batte anche Yahoo!

(da MediasetOnline)

Dopo la prima nota vittoria riportata contro YouTube e quella contro Libero.it ora Mediaset incassa una sentenza positiva anche contro Yahoo!. In tutti i casi la società aveva portato in tribunale i portali video perchè contenevano materiale protetto dal suo copyright. Video o clip di video presi dalle sue trasmissioni (218 video caricati per un totale di 21 ore solo per Yahoo!) che la società vuole vedere rimossi. E così sarà se Yahoo! non vuole pagare un rimborso di 250€ per ogni giorno di presenza di ogni filmato che violi il copyright.

Occorre ricordare che simili sentenze non sono la consuetudine all’estero. In Spagna ad esempio Telecinco (che fa capo allo stesso gruppo) non è riuscita ad ottenere il medesimo pronunciamento.

La CNN compra Zite per capire qualcosa del pubblico

(da CNNPressRoom)

Zite è un’app sullo stile di Flipboard, ovvero un’applicazione che prende tutti i vostri feed (Google Reader come Twitter, Facebook, ReadItLater, Instapaper, Google Plus ecc. ecc.) controlla quali link e quali informazioni, immagini, video o notizie questi feed vi hanno già proposto e su quegli stessi argomenti ve ne propone altre. Simili ma diverse. In sostanza Zite mostra all’utente quello che gli interessa ma che le sue fonti ancora non gli avevano fatto leggere e lo fa dandogli la forma di un giornale. La cosa più spettacolare è che funziona. Funziona talmente tanto che a poco dalla sua esplosione la CNN già l’ha comprato.

Dal colosso delle news in diretta fanno sapere che Zite continuerà ad operare in maniera indipendente e separata ma è chiaro che quest’operazione non è solo economica. Difficilmente CNN si intrometterà nel funzionamento e nel flusso di una struttura così ben organizzata come quella di Zite (che vince sui suoi competitor grazie ai suoi algoritmi che in effetti prevedono bene cosa interessi all’utente ma ancora non ha letto/visto), più probabile che l’emittente voglia capire quali siano i gusti delle persone, che notizie condividano e che priorità diano alle news quando sono loro ad avere il comando.