Narnia

Fonte: Cinema Confidential

Finalmente nei cinema americani Le Cronache di Narnia. Il film di Walt Disney Pictures e Walden Media esce in parecchi altri paesi (comprese Germania e Inghilterra) giusto oggi, e Boxofficemojo prevede che in questo week-end negli USA il film farà almeno 50 milioni di dollari: non un record, ma comunque un incasso piuttosto alto (la metà circa di come ha aperto Harry Potter, ma il contesto è piuttosto diverso). L'altro giorno comunque c'è stata la Premiere europea a Londra, alla quale hanno partecipato membri del cast e della troupe del film – oltre che personalità del calibro di Annie Lennox, Joan Collins e Roger Moore. Ecco tutte le foto dell'evento su NarniaWeb.com.

Intanto fioccano le interviste a cast e regista del film. Abbiamo scelto la più interessante, fatta a Andrew Adamson (il regista di Narnia, nonché della serie di Shrek) da Cinema Confidential, e ne abbiamo estratti alcuni spezzoni. Cliccate sulla fonte per leggerla sul sito del magazine.

Lei ha detto che il suo obiettivo era di portare sullo schermo quello che si ricordava della storia. Per quale motivo?

Prima di rileggere il libro, mi sono seduto e ho scritto giù ogni cosa mi tornava in mente del romanzo così come lo avevo letto da bambino. E' stato come tornare nella casa in cui sono cresciuto: il libro era molto più breve di quanto ricordassi. Lewis scrive in una maniera che stimola l'immaginazione, ed è proprio questo immaginario che volevo portare sullo schermo. La battaglia nel libro è solo un racconto da parte di Peter, ma io me la ricordavo come qualcosa di epico. Ecco perché ho voluto portare sullo schermo una storia epica.

Cosa rende Narnia una storia così importante?

I temi trattati, il perdono e il sacrificio: sono temi universali e hanno resistito al passare del tempo per questo. Credo che sia per questo che attira la gente a livello personale. Qualcuno mi ha detto che quando ha visto Lucy entrare nell'armadio, non l'ha fatto sentire come se fosse un bambino, ma gli ha dato proprio la nostalgia dell'infanzia. Penso che diventando adulti perdiamo molto di questo aspetto, e per un adulto che legge questo romanzo è una buona cosa invocarlo. Per i bambini, poi, è una storia costruttiva. Non sono solo bambini quando entrano a Narnia, sono re e regine. In inghilterra si sentono impotenti, non hanno controllo sulla guerra degli adulti. Quando vanno a Narnia invece sono proprio loro che danno una svolta alla guerra.

Nelle scene con Mr Tumnus e Lucy abbiamo un uomo senza maglietta che si avvicina a una bambina. Come ha reso tutto ciò non strano?

E' stata la scena più difficile da scrivere, abbiamo fatto centinaia di versioni diverse e alla fine l'unico ingrediente segreto è stato James McAvoy. Mr. Tumnus nel libro può sembrare un vecchio tizio inglese (con le zampe caprine, ndt!). Credo sia stato il calore e la bravura di James, e il rapporto di amicizia con la piccola Georgie che traspare anche nell'interpretazione, a rendere questa scena molto bella. Mi è bastato sentire James leggere le proprie battute per capire che sarebbe andata bene, e difatti.

Può dire qualcosa a proposito della scelta degli attori bambini?

E' stata la prima volta che lavoravo con dei bambini, ed è stato difficile. Volevo bambini veri, così andai da Pippa Hall, che trovò Jamie Bell per "Billy Elliot" e lo trovò davvero bene. Le chiesi questo: voglio bambini reali che siano identici ai personaggi che avevo immaginato. Non era una questione di recitazione, quindi, ma di essere se stessi. Impiegammo diciotto mesi, guardai 2500 nastri di bambini, vidi 400 bambini in gruppo e altri 120 più direttamente. Incontrai W.Mosely e A.Popplewell (Peter e Susan) verso l'inizio. Anna aveva 13 anni, e durante le riprese ne compì sedici. E io che speravo che non crescessero troppo. Skandar Keynes (Edmund) alla fine, mentre Georgie (Lucy) a metà strada. E' stata una sfida, ma quando li incontrai capii che erano quelli giusti.

Brian Cox doveva essere la voce di Aslan. Che accadde?

Capimmo entrambi che non funzionava. Mi aiutò a capire il personaggio, perché non lo conoscevo bene quando lo chiamai come doppiatore. Questo perché di solito riscrivo i personaggi quando trovo gli attori da assegnargli. Ma gli mancava l'umanità. Aslan è potentissimo, ma volevo renderlo vulnerabile: ciò non accadeva con la voce di Cox, mentre quando sentii Liam Neeson capii che la parte era sua, grazie al calore della sua voce.

(il che è molto strano, visto che la scusa della Disney quando Cox fu allontanato fu perché "aveva perso troppo peso", ndt.)

Il prossimo film di Narnia sarà quindi il Principe Caspian?

Penso di si, e penso sarà il mio prossimo film. Non so ancora se lo farò o meno, ora devo riposarmi. Sono gli stessi quattro bambini, e così ha senso che venga fatto subito dopo il primo film prima che gli attori crescano troppo.

In conclusione, Narnia è stato nominato agli Annie Award (i premi Oscar dell'animazione) come miglior film misto Live-action e animazione.

Le Cronache di Narnia esce il 9 Dicembre in USA e il 21 Dicembre in Italia.