In un pezzo intitolato “Dobbiamo salvare la democrazia dalle cospirazioni” per il Time, Sacha Baron Cohen – che presto vedremo in Borat 2 – ha scritto un’analisi sulla situazione politica americana e sulla necessità di mettere un freno alle bugie e alle teorie del complotto fomentate in primis da Donald Trump.

Vi riportiamo alcuni estratti qui di seguito:

Un anno fa mi sono esposto pubblicamente per la prima volta con la mia voce perché temevo che la nostra democrazia fosse a rischio di essere distrutta da un’ondata di odio, menzogne e complotti vomitata da demagoghi e diffusa dai social network. Da allora, questa miscela tossica è esplosa e – a poche settimane dalle lezioni – queste cospirazioni minacciano di uccidere la democrazia che conosciamo.

[…]

Donald Trump, che in media racconta 23 bugie al giorno ed è il diffusore più grande al mondo di complotti sul coronavirus, ha preso anche lui il virus. […] Visto che arranca nei sondaggi, Trump crede che la sua sola speranza per la sopravvivenza politica sia fare leva su un universo alternativo: Pechino che ha deliberatamente fatto diffondere il “virus cinese”, ci dice: “Non abbiate paura del Covid” e che le elezioni sono truccate a meno che gli stati non rinuncino al voto postale. Sembra di essere negli ultimi giorni dell’età della ragione – l’impegno propagato dall’Illuminismo nei confronti della scienza, delle prove e dei fatti oggettivi. “La verità non è vera” ha detto il legale del Presidente e i fatti sono “nell’occhio di chi guarda”. Ci viene detto, senza alcun tipo di ironia orwelliana, di negare l’esistenza stessa della nostra realtà esterna.

L’attore ha continuato a rivolgere una critica a Facebook e alla promozione di bufale, dando spazio a complottisti, suprematisti bianchi e negazionisti dell’Olocausto. Ha spiegato poi che i video sui complotti non sono mai stati tanto virali.

Ha poi aggiunto, sulla sua esperienza sul set del sequel di Borat:

Durante le riprese del mio ultimo film di Borat, mi sono presentato come un cantante di destra a un corteo a favore dell’uso di armi a Washington. Quanto gli organizzatori hanno invaso il palco, mi sono fiondato verso il veicolo più vicino addetto alla fuga. Una folla inferocita ci ha bloccato il passaggio con i pugni in aria. Sotto il mio costume indossavo un giubbotto antiproiettile, ma sembrava inadeguato visto che alcuni brandivano armi semiautomatiche. Quando qualcuno è riuscito ad aprire la portiera con la forza per trascinarmi fuori, ho usato tutto il peso del corpo per richiuderla fin quando non siamo riusciti ad allontanarci.

Sono stato fortunato a uscirne tutto d’un pezzo. Le prossime settimane determineranno se l’America riuscirà a essere così fortunata.

Rivedremo Sacha Baron Cohen in Borat 2 dal 23 ottobre.

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