È da poco meno di 10 anni che molto lentamente stiamo assistendo all’emergere di una nuova scena horror, principalmente americana, di grandissimo livello. Ha coinciso con molti fenomeni che abbiamo raccontato spesso qui, ed è stata convogliata principalmente intorno a Jason Blum e le sue rivoluzionarie idee in fatto di produzione che gli consentono di realizzare film con mai più di 5 milioni di dollari (a meno che non si tratti di sequel) potendosi permettere la presenza di star. Lui ha dato il calcio di inizio ma mai come quest’anno è stato seguito da tantissimi altri produttori, sceneggiatori e registi.

Ad oggi non è difficile definire il 2016 come l’anno d’oro dell’horror, sia a livello di gradimento, che di box office. Dai festival fino ai multisala tutti accolgono a braccia aperte i propri horror (ne è uscito anche uno italiano, si chiama Infernet e faremo tutti finta che non sia mai accaduto). Come dice Robert Eggers, regista di The Witch, il cinema horror è oggi la maniera migliore per vedersi finanziare un progetto personale, chi ha voglia di fare film originali trova più porte aperte se li pensa per mettere paura. E la ragione di questo invece la troviamo nelle parole di Jason Blum, il quale ha più volte spiegato come a suo parere la crescente forza al box office di questo genere stia nel fatto che per gli spettatori la visione in sala di un horror ha ancora un valore imbattibile dalla televisione.

Abbiamo quindi pensato di stilare una classifica del meglio visto quest’anno, dedicata solo al cinema di paura. Per aumentare quanto più possibile l’inclusività abbiamo tenuto conto sia di ciò che è uscito in Italia (magari in gran ritardo), sia di ciò che abbiamo visto ai festival (e speriamo uscirà).

 

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10. Paradise Beach: dentro l’incubo

Nasce come un’ottima scusa per riprendere Blake Lively in costume e finisce con un delirio di mostro contro umano che ricorda quasi i film Asylum. In mezzo però gestisce la tensione con un’abilità che non avremmo detto e riesce così ad arrivare al suo finale kitsch con un credito tale da non sfociare nel ridicolo, ma solo nel divertente.
È stato il terzo incasso al botteghino italiano, tra gli horror, con ragguardevoli 2 mln di euro uscendo alla fine della desolata estate italiana

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9. Lights out

Con un trailer che è tutto un programma e fondato sulla più elementare e diretta delle paure, quella del buio, Lights Out viene da un corto messo su YouTube ed espanso a film non senza qualche sofferenza. Sandberg è bravissimo a gestire la paura ma manca di idee per una trama troppo ripetitiva.
Nonostante questo è stato il quarto incasso in Italia, tra gli horror, 1,6mln di euro uscendo il 4 Agosto.

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8. A Girl Walks Home Alone at Night

Ci vuole un po’ di coraggio a chiamarlo horror questo film che solo sulla carta è una storia di vampiri ma nella pratica è un film da festival, di un’autrice iraniana che lavora in America. La storia di questa ragazza che a Teheran gira la notte con il chador come fosse il mantello del Conte Dracula, in cerca di colli da azzannare ma in casa, libera dal velo ascolta musica rock, è il perfetto esempio di come l’horror sia sempre di più il vestito migliore per storie originali.

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7. Blair Witch

Adam Wingard è un vero talento da coltivare, stavolta però è stato messo al lavoro su un progetto pieno di vincoli. Questo sequel stranissimo sonnecchia e annoia a lungo, ma quando nel rocambolesco (e lungo) finale si entra nella casa della strega c’è il meglio del meglio, un vero incubo.
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6. Il Terrore Del Silenzio

Eccolo Jason Blum e la sua Blumhouse! Tornano con un pupillo da loro scoperto con Oculus, Mike Flanagan. Qui si dà all’horror di tensione, ovviamente con una casa come prigione e ambientazione di tutto il film (il vero marchio di fabbrica della Blumhouse). Stavolta è un’abitazione in cui risiede una sorda che viene attaccata da qualcuno, qualcuno mascherato che intende ucciderla senza sapere del suo handicap. In un trionfo di idee di suspense lei si dimostrerà attaccatissima alla vita.

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5. It Follows

Anche qui siamo in grande ritardo, è un film originariamente passato per i festival nel 2014 (da noi a Torino) e uscito in gran parte del mondo nel 2015. Noi invece l’abbiamo visto nel 2016 ma meglio di niente (anche se i più interessati probabilmente avevano già trovato modi alternativi di guardarlo, visto quanto se n’era parlato). Con qualche ombra accanto alle molte luci è il film definitivo sul concetto di Final Girl dell’horror, e si apre a moltissime considerazioni metafilmiche, il miglior ponte tra il cinema d’autore e le radici del genere.

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4. Man in the dark

Fede Alvarez rientra nella categoria degli autori emersi con un corto su YouTube (il suo si chiamava Ataque de panico), da lì è arrivato a dirigere il remake di La Casa, un film impossibile da rifare che però lui ha trasformato radicalmente, levando tutta l’ironia di Raimi e gestendo con una serietà impressionante il classico concetto della casa nel bosco. Il risultato è stato il vero inferno in Terra. Quest’anno invece si è gettato su un concept stringente: alcuni rapinatori vogliono rubare in casa di un cieco ma costui è tutt’altro che indifeso.

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3. The Conjuring – Il Caso Enfield

Il primo film, che noi avevamo tradotto come L’Evocazione, è una gemma. Questo sequel ha alzato l’asticella tecnica prendendosi libertà e cercando di sperimentare ancora di più nel genere. James Wan se lo può permettere. Il risultato è stata ancora una volta una grandissima sorpresa, un horror che pretende con tutte le sue forze di tenere fede alle “storie vere” cui si ispira ma che intanto dimostra di conoscere bene le tante regole delle “storie finte” che racconta il cinema.
In America ha esordito al primo posto nel botteghino e in Italia è stato l’incasso migliore tra i film di paura con 2,3 mln di euro raggranellati a fine Giugno.

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2. The Witch

È il caso dell’anno, l’horror gretto e rarefatto girato come un film d’autore, eppure profondamente radicato nel cinema di paura. È una storia di streghe ambientata nel secolo della caccia alle streghe, tra padri pellegrini e superstizioni che però, qui, sono vere.
Robert Eggers voleva fare qualcosa di personale, qualcosa di molto buono, di qualitativamente elevato, e ha capito che ad oggi per riuscirci è necessario che sia un film di genere. Detto, fatto: The Witch.

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1. The Wailing

Si è visto solo al Torino Film Fest ma Movies Inspired ne ha acquistato i diritti per la distribuzione italiana, quindi arriverà in sala. E quando lo farà sarà tra i migliori film del 2017. Quest’horror sudcoreano è un film fiume su un poliziotto disperato alle prese con casi di possessione demoniaca che si vanno moltiplicando nel piccolo centro in cui vive. Quando toccherà anche a sua figlia la situazione si farà ancora più nera.
Hong-Jin Na è un cineasta completo e ha girato un film così denso da risultare spesso insostenibile. L’ingresso del demonio nella comunità protagonista è una lenta discesa di una popolazione intera nell’inferno, un contagio sempre più evidente fino al delirio finale. Indimenticabile.

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