Le commedie ai festival

Le commedie non si vedono spesso ai festival maggiori e quando anche vengono proiettate si dice che ricevano i favori di tutti perchè, dopo giorni e giorni di mattonate sullo stomaco, alla prima risata si tende ad emettere un giudizio favorevole. Un’ennesima prova dello snobismo del giornalismo cinematografico quando si entra in un festival.
Questa volta Carnage di Polanski, una commedia estremamente divertente, arriva nei primi giorni e non è certo un film di cui strapparsi i capelli. La gente in sala comunque rideva.

E tutto d’un tratto: colombe al ralenti

Nella zona interviste riservata per Te-Sheng Wei, regista del film in concorso Warriors of the Rainbow, ad un certo punto compare a sorpresa John Woo. Il mito.
Il regista di tutto il cinema d’azione fondamentale degli anni ‘80 hongkonghesi, nonchè Leone alla carriera dell’anno scorso, è qui come produttore del film di Te-Sheng Wei, regala sorrisi, foto e carisma. In quei momenti gli si perdonerebbe tutto, anche Windtalkers.

“Madonna!! Madonna!!!”

Non si è sentito altro per almeno metà giornata.

India Matri Bhumi

E’ stato presentato a Venezia l’ennesimo restauro del documentario indiano girato da Roberto Rossellini nel 1959 e presentato al festival di Cannes di quell’anno. Nei decenni diverse versioni hanno subito restauri perchè le copie in circolazione hanno avuto un degrado tutto particolare, ma stavolta la qualità di colore, audio e il recupero di quanti più fotogrammi è possibile (ne mancano davvero pochissimi) è d’eccezione.
Presentazione in una sala grande molto poco piena. Età media incalcolabile.

Ernst Stavro Blofeld

Mentre tutti fotografavano Madonna, ascoltavano Madonna o anche solo attendevano Madonna, è piovuto. Nessuno se n’è accorto fino alla partenza della cantante/regista. Intanto però il caldo sommato al vapore dell’acqua per terra ha creato una temperatura da Borneo.
Nel pomeriggio dunque anche il direttore del festival Marco Mueller ha dovuto sostituire i suoi consueti completi neri alla cinese con i quali introduce i film e il red carpet (qui un esempio), con uno equivalente grigio che lo faceva assomigliare a Blofeld (foto a lato).

Scosse

Insieme fanno più di 200 anni. I 4 registi che hanno lavorato a La Scossa sono alcuni tra i più anziani ancora in attività: Lizzani, Maselli, Russo e Gregoretti.
Il film è episodico e gira intorno al terremoto di Messina. Sarebbe bello dire che “è ancora questo il cinema più giovane in Italia!”, ma non è così. E’ tutto non solo fuori dal tempo (che era la cosa più prevedibile) ma anche realizzato male e, cosa peggiore, con trascuratezza. Tutto a fatto a tirar via. Effetti speciali da videoclip africano.

…nei tuoi primi piani intensi…

Risate in sala al film di Garrel, e non era una commedia. Purtroppo non si è riso alla sceneggiatura da 1967 (ma chi parla così oggi? Chi dice quelle cose? Chi anche solo pensa quelle cose?) quanto dell’ingrato ruolo affidato a Monica Bellucci. Interpreta un’attrice “bravissima” e a lei spettano le scene più intense o i silenzi più significativi. Un suicidio registico. Ad un certo punto il riso della stampa era incontenibile e sfacciato.

“Giù le mani dal microfono!”

Alla fine della proiezione di Desintegration alla presenza di cast e autori, una reporter in abito lungo e silicone seduta accanto agli attori sfodera subito il microfono, compare un cameraman e tentano un’intervista mentre ancora ci sono gli applausi e si sono appena accese le luci.

E’ intervenuto Mueller in persona, con gesto fermo della mano ad abbassare il microfono, per fermare tutto e lasciare spazio agli applausi, rimettendo in riga l’intervistatrice in lungo.