Stragi prossime venture

C’è un problema quest’anno, le file. Non essendoci proiezioni dedicate alle specifiche categorie ma solo proiezioni “per tutta la stampa”, in cui entrano con priorità i quotidianisti (che devono scrivere subito e hanno esigenze più pressanti), per tutti gli altri le file sono più lunghe degli altri anni e alle volte infruttuose, nel senso che si rischia di non entrare se non si arriva un bel po’ prima.
Ma il problema non è quello, la fila non fa male a nessuno, quello che uccide sono le lamentele a voce alta durante tutta l’attesa. Ogni giorno, ad ogni fila, di ogni film! Ce ne vuole…

A Dangerous Cronenberg

E’ un simpatico vecchietto ormai David Cronenberg, si preoccupa di quanta aria condizionata ci sia negli ambienti, fa chiudere le finestre della stanza delle interviste e si infastidisce con poco.
Si illumina però ancora per la tecnologia. Quando si siede al tavolo delle interviste vedendo gli iPhone poggiati davanti a lui come microfoni per registrare dice: “Gli iPhone stanno sostituendo tutto. Tra poco gireranno anche i film con gli iPhone, anzi già lo fanno!” 20 minuti dopo tirerà fuori il suo per consultare chissà cosa…

The biker

Pare che il presidente di giuria Darren Aronofsky si sposti di proiezione in proiezione e di evento in evento lungo il Lido in bicicletta. Nessuno lo riconosce.

Il vincitore designato

Il film greco in concorso, Alps, ci mette 30 minuti per svelare allo spettatore quale sia la trama. Un nuovo record. Nonostante tutto non è male.
Forse perchè è greco, forse perchè è strano, forse perchè sì, è il vincitore designato già da prima della proiezione per la stampa (dunque da prima che fosse visto da alcuno). Sono le voci incontrollate del Festival, ogni anno ce n’è una, quest’anno è che Alps vince il Leone. E’ già tutto fatto al terzo giorno.