Solo qualche giorno fa, riportavamo una notizia riguardante l'estromissione di Carl Rinsch dalle fasi finali della lavorazione di 47 Ronin, kolossal di ambientazione giapponese interpretato da Keanu Reeves. Sarebbe stata la dirigente della Universal Donna Langley a supervisionare il final cut dopo la sessione di riprese aggiuntive tenutasi a Londra dopo il termine delle Olimpiadi.

Deadline, ora, minimizza. Anche se non c'è stato un commento ufficiale da parte dei diretti interessati, il sito afferma che tutto si limita al fatto che la major avrebbe assunto un maggior controllo sulla pellicola, senza allontanare niente e nessuno. La mossa potrebbe solo essere una conseguenza nata dall'aver affidato un film ad alto budget a un regista proveniente dal mondo dei commercial al suo esordio nel mondo dei lungometraggi. La storia del cinema offre diversi esempi di registi che, al loro ingresso nella galassia dei progetti ad alto profilo, sono incappati in difficoltà e divergenze con i vari studio. Lo stesso Deadline cita l'esempio di David Fincher, acclamato autore di videoclip, che, dopo il mezzo passo falso di Alien 3, è comunque riuscito a costruirsi una carriera cinematografica di assoluto prestigio.

L'action movie della Universal, basato su fatti realmente accaduti nel Giappone del 18° secolo e sedimentatisi poi nella leggenda, conterrà anche elementi fantasy e fiabeschi. Reeves interpreterà Kai, un personaggio creato appositamente per questa versione della storia, ambientata nel 18esimo secolo: metà inglese e metà giapponese, Kai si unisce ai samurai nella loro impresa per vendicare il loro maestro, e finisce per innamorarsi della figlia di lui. E' la storia più famosa del codice d'onore dei samurai, "bushido".