Nonostante le tante bugie dette e i depistaggi fatti dalla Sony Pictures e dai Marvel Studios per evitare di confermare la presenza di Andrew Garfield e Tobey Maguire nel cast di Spider-Man: No Way Home, gli osservatori e le osservatrici più attente avevano capito già da mesi e mesi che i due attori avrebbero fatto capolino nella nuova pellicola con Tom Holland.

L’informazione era finita sotto gli occhi di tutti anche grazie al fatto che, stranamente, sia Andrew Garfield che Tobey Maguire erano stati avvistati ad Atlanta proprio mentre la macchina produttiva della Sony e della Marvel aveva avviato i motori ai Pinewood Studios presenti nella metropoli della Georgia.

Ma, come racconta lo stesso Andrew Garfield all’Happy Sad Confused Podcast (via Spotify), a mettere i bastoni fra le ruote della discrezione e del basso profilo ci si è messo anche un incidente con un’app di delivery.

L’attore racconta:

Era la mia prima notte ad Atlanta e mi trovavo insieme a due dei miei più cari amici, uno dei quali lavora a The Walking Dead che viene girato sempre lì. Eravamo presso l’abitazione dove mi avevano piazzato e avevo ordinato una cena a domicilio per tutti noi perché eravamo nel pieno del COVID e si poteva solo prendere il cibo da asporto. Era la mia prima notte lì e stava andando tutto alla grande. Indossavo sempre la mascherina. Portavo un cappellino. Nessuno poteva riconoscermi, capire che mi trovavo lì, potevo davvero mantenere un profilo bassissimo.

Poi però la situazione precipita col ragazzo delle consegne:

Arriva il ragazzo delle consegne, un tizio che pare simpatico e cordiale. Apro la porta, lo ringrazio – ho addosso la mascherina e il cappellino. Solo che lui fa “Yo,yo,yo, aspetta: devo vedere la tua carta d’identità”. Interessante. La carta d’identità per il delivery? Nessun servizio di consegne a domicilio me l’aveva mai chiesta. Per inciso: era anche molto vicino alla porta, ma proprio tanto e io ero super impensierito perché il giorno dopo sarei dovuto andare sul set e non mi andava di correre il rischio di far chiudere il set di un film Marvel nel bel mezzo di una pandemia e così gli dico “Certo, un secondo: ti dispiacerebbe allontanarti un po’? Sai, il COVID e tutto il resto”, ma gli chiedo anche perché dovevo mostrargli i miei documenti. “Devo controllare le generalità perché hai preso degli alcolici”. Però l’ordine fatto con DoorDash non era a mio nome e io neanche avevo preso alcolici. Avevo preso dei taco. E guarda un po’ che il tizio dichiara “Penso di aver appena consegnato del cibo a Andrew Garfield!” e penso anche che mi abbia dato del maleducato, cosa che di certo non sono stato. Avevo chiesto che venisse rispettato il distanziamento sociale e probabilmente la richiesta lo ha infastidito, cosa che non volevo in alcun modo fare e anzi chiedo venia per qualsiasi roba che possa essere stata scambiata per maleducazione. Non mi piace innervosire la gente, ma poi è diventato un caso e credo che sia anche finito nei guai. Non so di preciso. Ma dovunque tu sia, so cosa avevi in mente quella sera. Volevi essere subdolo e mi hai messo di fronte a una bella sfida.

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