Nelle ultime ore Ansel Elgort si trova nell’occhio del ciclone, in particolare sui social, a causa delle accuse di una donna che ha denunciato di essere stata violentata dall’attore quando lei aveva 17 anni e lui 20, nel 2014.

La donna ha pubblicato su Twitter una lunga dichiarazione descrivendo cosa accadde all’epoca e denunciando di soffrire ancora adesso di disturbo post-traumatico, tuttavia dopo alcune ore ha rimosso il post.

Elgort ieri sera ha pubblicato su Instagram una breve dichiarazione in cui ha ammesso di aver avuto una breve relazione con lei e ha negato totalmente le accuse, affermando che il loro rapporto era consenziente. L’attore, tuttavia, si è scusato per non aver gestito con la giusta sensibilità la rottura della relazione: “Ripensando al mio atteggiamento, ne sono disgustato e mi vergogno molto di come mi sono comportato. Mi dispiace veramente tanto. Se che dovrò continuare a riflettere, imparare e lavorare per migliorare la mia empatia.”

Sui social ovviamente c’è chi si sta scagliando duramente contro Elgort, chiedendo che non lavori più e paghi per ciò che avrebbe fatto. C’è anche chi lo difende, ricordando il principio per cui si è innocenti fino a prova contraria.

L’attore, star di film come Baby Driver e la saga Divergent, è il protagonista di Tokyo Vice, una delle serie originali di alto profilo della nuova piattaforma streaming HBO Max. A fine anno tornerà al cinema con l’atteso musical di Steven Spielberg West Side Story. Proprio a questo proposito, il sito Awardsdaily ha scritto un lungo editoriale intitolato “Isteria di massa, Twitter e il destino di West Side Story” (per il quale l’autrice Sasha Stone è stata attaccata con violenza sui social) in cui spiega come il film di Spielberg rischi molto a causa di questa polemica, e cita il caso del film The Birth of a Nation di Nate Parker. Ovviamente molto dipenderà da come si evolverà la situazione nei prossimi mesi: vi terremo aggiornati.

 

 

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