Le polemiche per l’improvvisa stretta sull’immigrazione del Presidente Trump hanno infiammato tutto il weekend e non accennano a placarsi. Come sapete, tali polemiche hanno avuto un riflesso anche sull’industria cinematografica (l’eco si è inevitabilmente sentita nei discorsi di accettazione dei SAG Awards), e sabato l’Academy si è scagliata ufficialmente contro i provvedimenti dell’amministrazione Trump che potrebbero impedire al regista iraniano Asghar Farhadi di partecipare alla cerimonia degli Oscar dove il suo film Il Cliente è candidato come miglior film straniero.

Oggi la vicenda si conclude definitivamente con una dichiarazione dello stesso Farhadi (già vincitore dell’Oscar per Una Separazione), che conferma di voler boicottare gli Academy Awards anche nel caso (ora più improbabile che mai) che Trump decida di fare una eccezione e permettere al regista di recarsi a Hollywood il 26 febbraio.

Nella dichiarazione diffusa dal distributore canadese Elevation Pictures, Farhadi spiega che aveva tutta l’intenzione di partecipare alla cerimonia e parlare con la stampa della situazione:

Con grande rammarico annuncio, tramite questo comunicato, di aver deciso di non partecipare alla cerimonia degli Academy Awards al fianco dei miei colleghi della comunità cinematografica. Nel corso degli ultimi giorni e nonostante le ingiuste circostanze in cui si sono ritrovati i viaggiatori e gli immigrati di sette paesi, la mia decisione era rimasta la stessa: partecipare alla cerimonia ed esprimere alla stampa le mie opinioni su tali circostanze.

Non avevo alcuna intenzione di boicottare gli Oscar per protestare, anche perché so che moltissimi membri dell’industria cinematografica americana e dell’Academy si oppongono al fanatismo e all’estremismo che si stanno manifestando in questi giorni. Ora sembra che la possibilità di una mia presenza venga accompagnata da dei “se” e da dei “ma”, cosa per me inaccettabile anche nel caso si decidesse di fare delle eccesioni per la mia persona.

[…] Umiliare una nazione con il pretesto di salvaguardare la sicurezza di un’altra non è un fenomeno inedito nella storia, e ha sempre spianato la strada a divisioni e inimicizie. […] Anche nel mio paese diffondere la paura nel popolo è uno strumento importante utilizzato per giustificare comportamenti estremisti e fanatici da persone dalla mente piccola.

[…] Spero che i punti in comune tra gli esseri umani nei vari territori di questo mondo, e tra le culture e le religioni, superino di gran lunga le differenze.

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Le candidature agli Oscar sono state annunciate il 24 gennaio, mentre la cerimonia di premiazione avrà luogo il 26 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles. La diretta sarà trasmessa dalla ABC, e rilanciata in più di 225 Paesi in tutto il mondo.

Fonte: Deadline

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