I confini erano ancora ufficialmente chiusi, ma i due erano stati ammessi in base a un’eccezione che prevede che i civili “di interesse economico significativo” possano entrare nel paese.
La cosa non è stata vista di buon occhio da tutti, visto che – come riporta Stuff – l’opposizione dell’attuale governo ha lanciato accuse di “favoritismo politico“.
Il giornale riporta che domenica scorsa la troupe di Avatar e quella di un altro film sono arrivate in Nuova Zelanda dopo un permesso speciale del governo e che “sebbene nove richieste su dieci per eccezioni speciali per i lavoratori oltreoceano non arrivino neanche sulla scrivania del ministro dello sviluppo Phil Twyford, un aereo con almeno 56 lavoratori dell’industria cinematografica sono arrivati a Wellington”.
Il leader del partito liberista ACT New Zealand ha avuto solo parole negative in merito:
Quali sono le regole sui confini? Al momento sembra che se sei un amico del governo, tutto ti è concesso. Altrimenti, fatti tuoi. Dovrebbe esserci una regola per tutti… è inaccettabile che la scelta di chi far entrare nel paese spetti ai politici.
Le due produzioni hanno rispettato i requisiti richiesti, dando lavoro a più di 600 neozelandesi e alla luce del significativo impatto economico sul territorio.
I quattro sequel di Avatar sono in lavorazione dal 2017, ognuno avrà un budget di circa 250 milioni di dollari. Era previsto un nuovo blocco di riprese ad aprile, ma è slittato a giugno a causa dell’emergenza sanitaria.
Secondo la scaletta di produzione, la lavorazione di Avatar 2 e Avatar 3 dovrebbe terminare entro la fine del 2020, con l’uscita di Avatar 2 fissata per il 17 dicembre 2021 e quella di Avatar 3 fissata per il dicembre 2023. Avatar 4 dovrebbe uscire a dicembre 2025, mentre Avatar 5 a dicembre 2027.
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