Nei contenuti speciali dell’edizione digitale di Avatar: la via dell’acqua si parla, ovviamente, delle riprese sottomarine e delle difficoltà tecniche legate alla realizzazione delle sequenze in acqua.

Come riportato da Screenrant, nel corso del dietro le quinte James Cameron ha parlato di come la sua esperienza sul set set di The Abyss sia stata molto utile per le riprese in questione, come potete leggere a seguire:

Per girare sott’acqua [e usare la performance capture] non puoi avere troppe bolle d’aria perché ogni singola bolla diventa uno specchio in movimento. Il sistema che cerca di vedere i segni sui corpi degli attori non sa riconoscere la differenza tra un segno e una bolla.

E se ogni bolla è come uno specchio, è inutile parlare di quel grosso specchio in movimento chiamato superficie. […] Il sistema quindi andava in sovraccarico e i personaggi si trasformavano in polpi.

Per The Abyss usammo delle perline nere di plastica per coprire la superficie in modo che sembrassimo immersi a 300 metri piuttosto che a 20. Da lì ho avuto l’idea di usare delle palline da ping pong traslucide [per Avatar 2].

In questo modo il regista si è assicurato che la superficie non ostacolasse le riprese in immersione. Per evitare che invece gli attori e gli operatori producessero delle bolle d’aria con le maschere di ossigeno inizialmente previste, a ognuno è stato richiesto di imparare a stare in apnea e per questo sono servite settimane di preparazione con degli esperti.

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Da Fandando, intanto, ecco un’anteprima di 9 minuti del film:

Trovate tutte le informazioni su Avatar 2 nella nostra scheda!

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