Il 27 dicembre 2016 si spegneva, quattro giorni dopo aver avuto un infarto, Carrie Fisher: sono già passati cinque anni dalla sua morte, e la prima a ricordare l’attrice è la figlia Billie Lourd, con un sentito post su Instagram che vi traduciamo:

La gente mi chiede sempre a che stadio del lutto mi trovo. E la mia risposta non è mai semplice. Sono in uno stadio diverso in ogni momento della giornata. Il mio lutto è un pasto con varie portate, ricche di ingredienti complicati. Un Amuse-bouche di contrattazioni, seguito da un antipasto di rabbia con un contorno di depressione, accetazione come primo piatto e ovviamente un po’ di negazione per dessert. Ed è così che dovrebbe essere il lutto – tutto insieme – e in realtà non c’è un “dovrebbe” nel russo – il lutto è qualsiasi sia, ed è così che “dovrebbe essere”. Ps per chiunque di voi si chieda perché sto condividendo questo il 26 dicembre, in realtà in Australia (aka Tomorrowland) è il 27, che cosa migliore da postare nell’anniversario australiano della morte di mia mamma (quattro parole che non pensavo avrei mai affiancato?!) che questa foto di io e lei con un koala?! Mando il mio affetto a tutti quanti ne abbiano bisogno.

CARRIE FISHER, I NOSTRI APPROFONDIMENTI

 

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