Con un budget stimato fra i 150 e i 185 milioni di dollari, a cui vanno sommate delle spese di P&A che non sono state rese note ma che possono tranquillamente essere stimate fra gli 80 e i 100 milioni (ormai la prassi per produzioni del genere a eccezione di franchise che possono far leva su solide iniziative di co-branding) e un incasso worldwide di circa 87 milioni, Blade Runner 2049 ha portato poche soddisfazioni alle aziende che hanno contribuito alla sua realizzazione (la Warner Bros., la Sony e la Alcon Entertainmment).

Ha fornito, inoltre, l’ennesimo sostegno alla tesi di chi sostiene che il tanto discusso aggregatore critico Rottentomatoes abbia un’incidenza pratica praticamente nulla nel momento in cui si tratta di muovere “grandi numeri di spettatori”, sia quando si ha a che fare con una pellicola con una media elevata (il film di Denis Villeneuve ha una media dell’88%) che bassa (Suicide Squad ha trionfato al box office ed è stato demolito dalla stampa).

Tornando nello specifico a Blade Runner 2049, per cui si era preventivato un esordio non eccelso, ma abbastanza solido nel mercato nordamericano compreso fra i 45 e i 50 milioni di dollari (in linea con un instant cult come Mad Max: Fury Road) che però, alla prova dei fatti, si è rivelato ben più esiguo (circa 31 milion), è stato lo stesso presidente della distribuzione domestica della Warner Bros., Jeff Goldstein, ad ammettere l’errore di valutazione parlando con la Reuters:

Siamo andati bene nelle città grandi e nei mercati di alto profilo [riferito al mercato statunitense, ndr.]. La Alcon e Denis hanno dato vita a un film grandioso, ma la sua fetta di pubblico era più piccola rispetto alle nostre previsioni.

Le ragioni di questo tonfo, secondo gli analisti, sono molteplici.

Paul Dergarabedian, senior media analyst di comScore, spiega:

Il nocciolo dei fan più entusiasti e leali di Blade Runner si attesta sulla fascia d’età sopra i 25 anni ed è principalmente di sesso maschile. Hanno, come previsto, assicurato la prima posizione al box office, ma la lunga durata della pellicola unita allo scarso interesse suscitato nel segmento femminile, hanno reso particolarmente ostico il cammino al box office, da cui il fallimento delle previsioni iniziali.

Secondo PostTrack, i maschi sopra il quarto di secolo hanno rappresentato il 50% dell’audience del film, mentre le femmine sopra i 25 il 27%. I maschi e le femmine sotto i 25 anni si sono attestati, rispettivamente, sul 15% e sull’8%. I maschi hanno dato un cinemascore A e le femmine un B+.

In buona sostanza, il marketing e la promozione stampa del film non è riuscito a far leva su quelle fette di pubblico che, invece, sono riuscite a decretare il trionfo un’altra pellicola Warner Bros. come IT di Andrés Muschietti.

Con buona pace del “finale aperto” di Blade Runner 2049, pare proprio che “le avventure di Harrison Ford nel mondo dei replicanti” siano probabilmente giunte a un definitivo capolinea.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

La pellicola è diretta da Denis Villeneuve (Sicario, Prisoners). A occuparsi della distribuzione saranno la Warner Bros. (nel Nord America) e la Sony Pictures (nel resto del mondo).

Nel cast Ryan Gosling, Harrison Ford, Jared Leto, Robin Wright, Dave Bautista, Barked Abdi, Mackanzie Davis e Ana de Armas, il film sarà ambientato alcuni decenni dopo l’originale di Ridley Scott del 1982.

La sceneggiatura è opera di Hampton Fancher (co-autore della sceneggiatura dell’originale) e Michael Green, i due si sono basati su un’idea di Fancher e Ridley Scott, che è produttore esecutivo del film. Roger Deakins, nominato a 13 premi Oscar, è il direttore della fotografia.

 

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