L’anno scorso vi abbiamo parlato della risposta di Wesley Snipes alle accuse di Patton Oswalt relative al suo atteggiamento sul set di Blade: Trinity.

Stando a Oswalt, Snipes era particolarmente ostile sul set del film del 2004 diretto da David S. Goyer, trascorreva il tempo a fumare erba in camerino e comunicava con il regista solo tramite post-it. Aveva inoltre raccontato di un momento in cui Snipes aggredì Goyer accusando di razzismo.

Accuse rispedite al mittente da Snipes, che aveva ribattuto:

Lasciate che vi dica una cosa. Se avessi provato a strangolare David Goyer, non starei qui a parlarvene. Un uomo nero e muscoloso che strangola un regista finisce in prigione, ve lo garantisco. Questo è solo un assaggio di tutto ciò che noi afroamericani dobbiamo affrontare in America, le microaggressioni. Basta che un uomo bianco dica qualcosa ed è automaticamente vero! Perché la gente crede che sia vero? Perché sono predisposti a pensare che il tizio nero sia sempre quello problematico. E basta una sola parola, quella del signor Oswalt, che tra l’altro non conosco. A stento me lo ricordo sul set, ma è affascinante che la sua dichiarazione sia bastata per far pensare alla gente: “Già, Snipes ha un problema”.

Oggi tocca a un commento da parte di David S. Goyer in persona che in una recente intervista ha commentato:

Diciamo solamente che nutro tantissimo rispetto per Wesley come attore, eravamo amici ma non lo siamo più. Patton è mio amico e ho continuato a lavorare con lui, perciò… non credo che qualcuno abbia avuto una bella esperienza su quel set. Io di certo no e non credo che a qualcuno sia piaciuto il risultato finale. Fu una lavorazione molto tormentata.

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