Nel corso di una conferenza per il Nightstream Film Festival, come raccontato da Slash Film, Nia DaCosta ha parlato del nuovo film di Candyman e dei suoi obiettivi.

La regista ha parlato nello specifico delle differenze con il film originale e delle sue aspirazioni:

Nel film originale [Candyman] è un mostro già formato. Immagino si possa chiamarlo così, perché viene presentato in questo modo nel film, come un mostro. Perciò lì c’è il momento della rivelazione: “Ecco il mio torace, sono così, sono grottesco”, mentre in questo volevamo che la progressione fosse lenta. Io in particolare volevo scatenare una reazione del tipo… avete presente quando scoprite un’eruzione cutanea e vi chiedete: “Cos’è?”. Magari è un’irritazione, e magari poi non guarisce e vi dite: “Mmh, curioso. Devo andare dal medico? No, magari non è niente”.

Per la maggior parte delle persone poi scompare. In questo film non scompare, ma anzi, peggiora, e volevo puntare a questo tipo di effetto. Se qualcuno torna a casa dopo la visione di questo film e si ritrova a dare un’occhiata alle eruzioni cutanee, ai lividi o ai morsi di zanzara con un po’ di preoccupazione in più allora avrò svolto il mio compito.

È quello a cui aspiravo, entrare nella testa del pubblico, smuoverlo e coinvolgerlo psicologicamente attraverso il punto di vista del personaggio principale.

Candyman

La sinossi di Candyman:

Per quanto possano ricordare, i residenti del quartiere di popolare Chicago Cabrini Green sono sempre stati terrorizzati dal passaparola di una storia spettrale su un killer sovrannaturale con un uncino al posto di una mano che può essere facilmente evocato da chi ha l’ardire di ripetere cinque volte il suo nome davanti a uno specchio. Ai nostri giorni, dieci anni dopo la demolizione dell’ultima Cabrini tower, l’artista visuale Anthony McCoy (Yahya Abdul-Mateen II; HBO’s Watchmen, Us) e la sua ragazza, la direttrice di una galleria d’arte Brianna Cartwright (Teyonah Parris; If Beale Street Could Talk, The Photograph), si trasferiscono in un condominio di lusso del Cabrini, che nel frattempo si è gentrificato tanto da essere divenuto irriconoscibile e abitato da rampanti millennial.

E le note di produzione:

La Universal Pictures presenta, insieme alla Metro Goldwyn Mayer Pictures, la Monkeypaw Productions di Jordan Peele e Win Rosenfeld Monkeypaw Productions, in associazione con BRON Creative, Candyman. Candyman è diretto DaCosta, ed è prodotto da Ian Cooper (Us), Rosenfeld e Peele. La sceneggiatura è stata realizzata da Peele & Rosenfeld e DaCosta. Il film si basa sulla pellicola del 1992 intitolata Candyman, scritta da Bernard Rose, e sulla storia breve “The Forbidden” di Clive Barker. I produttori esecutivi del film sonoDavid Kern, Aaron L. Gilbert e Jason Cloth.

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