Durante il festival di Annency, è stato presentato in anteprima Minions 2 – Come Gru diventa Cattivissimo, il film dell’Illumination più volte rinviato a causa della pandemia e ora finalmente in uscita in (quasi) tutto il mondo a fine giugno (in Italia arriverà il 18 agosto). Per l’occasione era presente anche Chris Meledandri, fondatore e CEO dell’Illumination, che in un’intervista con Deadline ha parlato del film e di quello che pensa potrebbe essere il futuro del cinema.

Le anticipazioni di Meledandri su Minions 2

Minions 2 – Come Gru diventa Cattivissimo racconterà le origini di Gru, il villain protagonista della saga di Cattivissimo Me. Per Meledandri:

È probabilmente il film d’azione più dinamico che abbiamo realizzato finora alla Illumination. Da un lato, ha tutta la grande commedia sovversiva, ma dall’altro porta l’avventura a un nuovo livello di azione che è molto dinamico ed eccitante.

C’è una un aspetto gioioso in questo film che, forse più di ogni altra cosa, è stato realizzato con l’idea di sollevare lo spirito delle persone che lo vedono. È una gioia pura, quindi abbiamo finito per uscire in un momento in cui questo è più importante di quanto sia mai stato nella storia recente. Penso che si tratti davvero del divertimento che si prova venendo a vedere il film: il senso della scoperta, ma anche tanta nostalgia per una serie di personaggi con cui la gente ha instaurato un rapporto quasi 14 anni fa.

Il futuro del cinema

A più di due anni dallo scoppio della pandemia, il dibattito su quello che sarà il futuro del cinema è ancora acceso, ma Meledandri ha alcune idee ben chiare in merito:

Credo nel potere duraturo del cinema oggi come lo credevo anni fa. Tuttavia, in questo momento siamo nel bel mezzo del cambiamento ed è quasi impossibile dire dove saremo nello specifico nei prossimi anni. Penso che stiamo assistendo a un’enorme quantità di sperimentazione. I vari studios stanno sperimentando in modi diversi, cercando di mitigare [l’effetto del] Covid, di trovare un percorso che tenga il passo con la natura mutevole del desiderio del pubblico di controllare gli aspetti dei loro media, d’individuare i nuovi modelli di business. Sono ottimista sul fatto che [questo processo] si stabilizzerà, ma non credo che guardare nello specchietto retrovisore sia il modo giusto per scoprire come sarà il futuro.

Il cinema sarà diverso, ma i proclami sulla sua morte credo si siano rivelati delle false proiezioni. Ne stiamo vedendo la prova nell’ultimo anno, con alcuni titoli che hanno ottenuto risultati decisamente superiori alle aspettative, ma alla fine dovremo stabilizzarci in un punto in cui i registi dovranno sviluppare o perfezionare una nuova serie di parametri per misurare ciò che considerano un successo. Non può essere semplicemente il paradigma del passato basato sul botteghino, perché la gente vedrà i nostri film e li sta già vedendo in molti modi diversi e in molti punti diversi del ciclo di vita della distribuzione. In ultima analisi, non possiamo usare i vecchi paradigmi per giudicare le forme future del business.

Cosa ne pensate delle parole di Chris Meledandri su Minions 2 e sul futuro del cinema? Se siete iscritti a BadTaste+ potete dire la vostra nello spazio dei commenti qua sotto!

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