La Warner Bros. sta passando un periodo alquanto burrascoso. Tutto è cominciato l'anno scorso con l'addio di Alan Horn, passato alla rivale Disney, per poi proseguire fino a oggi con l'addio di Jeff Robinov e lo scadere del contratto di otto anni con la Legendary.

Robinov ha avuto diversi meriti nella storia degli ultimi dieci anni della Warner Bros.: dalla ristrutturazione della DC Comics (trasformata nella DC Entertainment, con a capo Diane Nelson) al rapporto con registi come Ben Affleck (sul quale Robinov ha creduto, portandolo all'Oscar), Baz Luhrmann (che Robinov ha supportato per Il Grande Gatsby) e soprattutto Christopher Nolan, che è così legato a Robinov da aver insistito personalmente per coinvolgere la Warner nella distribuzione di Interstellar.

Tutti filmmaker convinti del fatto che il dirigente sia stato in grado di dare maggiore peso "all'arte che all'industria", fermo restando che si tratta di registi che sono poi stati capaci di far affluire un notevole quantitativo di dollari nelle casse della major.

Un articolo pubblicato da Deadline in cui vengono riportate le dichiarazioni dei registi poc'anzi menzionati, ci fa scoprire una curiosità legata all'arrivo di Christopher Nolan in seno alla Warner.

Il rapporto fra Robinov e Nolan sarebbe cominciato dopo l'exploit di Memento e, inizialmente, quest'ultimo avrebbe dovuto dirigere Troy (pellicola poi approdata nelle sale nel 2004 per la regia di Wolfgang Petersen). Nolan però non avvertiva un particolare interesse nel film e fu Robinov stesso a domandargli se c'era qualcos'altro che l'attirasse. Il regista inglese rivelò il suo interesse verso Batman e fu proprio Robinov a far mettere in moto il meccanismo che avrebbe portato alla rinascita del personaggio in anni in cui la Warner Bros. non aveva ancora in mente la strada da far intraprendere al supereroe della DC.