Intervistato da Collider prima di partecipare al Comic-Con di San Diego, il regista di Horns, Alexandre Aja, ha parlato di quest’ultimo progetto in relazione all’opera letteraria spendendo qualche parola anche su Daniel Radcliffe, insolito protagonista della pellicola:

Vedo il libro di Joe Hill come una favola. Una favola sul primo amore, sulla perdita e sulla vendetta. E’ un tipo di storia che cerca di utilizzare l’allegoria dell’angelo caduto della mitologia cristiana ed incanalarla nel personaggio di Ig Parish, un ragazzo che ha appena perso la sua ragazza. Lei è stata appena assassinata e lui si ritrova delle corna sulla testa dopo aver fatto un patto con il diavolo per riuscire a scovare il vero assassino. Ma al di là della vicenda, il libro è assolutamente incredibile. In molti lo hanno letto e per molti è stato importante. Per me in primis perché quando lo stavo leggendo non riuscivo a credere alla grande varietà di toni e di personaggi che erano contenuti al suo interno e il mio pensiero era solo quello di portarlo sul grande schermo. Volevo creare un film che non venisse incasellato in un solo genere. La mia intenzione era quella di creare un lungometraggio multi-tono che avesse un solo protagonista. [..] Naturalmente i produttori erano un po’ titubanti all’idea di creare un dramma misto a storia d’amore che fosse anche oscuro e divertente. E’ un mercato molto difficile. Ma per me è stata in qualche modo una sfida il fatto di dover equilibrare il dramma con la comicità. [..] Per questo abbiamo dovuto modificare qualche elemento del romanzo. In ogni caso crediamo di aver ottenuto un buon risultato che propone lo stesso spirito dell’opera di Joe Hill. Anche se in genere faccio film horror devo ammettere di avere un debole per la commedia romantica.

Aja nel 2006 ha diretto il remake di un grande classico dell’horror, Le Colline hanno gli Occhi. C’è differenza tra remake e adattamento cinematografico di un romanzo?

Sono metodi molto simili in realtà. Penso che ogni storia che viene portata sul grande schermo abbia un origine. A volte è un film già esistente, a volte un libro o un articolo di giornale ma alla fine è sempre importante costruire qualcosa basandosi sulle emozioni che il progetto da o ha dato originariamente. Quando parti da un film o da un libro sai sempre quali erano le tue emozioni iniziali sull’opera. Dirigendo Horns sono tornato al sentimento che provavo leggendo il libro e ho sempre cercato di rispettare il lavoro originario mentre lo stavo facendo. [..] Ovviamente non ho potuto fare un film di 6 ore, come per Le Colline hanno gli Occhi ho dovuto fare dei tagli e delle scelte. Seguo sempre il mio istinto e penso sempre a cosa vorrei vedere in un film.

Come sappiamo Daniel Radcliffe è il protagonista della pellicola e il regista racconta brevemente come è nata questa collaborazione:

Vedere Daniel con le corna mentre interagisce con dei serpenti è stato molto naturale, dopo tutto lui è Harry Potter e parla il “serpentese”. Lui è venuto da noi, gli piaceva la sceneggiatura e amava il libro. Lo incontrai prima che iniziasse la lavorazione di The Woman in Black quando per me era ancora soltanto il maghetto occhialuto e quando ci parlai capii subito che lui era Ig Perrish. Incarnava perfettamente il personaggio romantico e estremo che stavamo cercando. Mi sono reso conto solo in seguito di quanto fosse vicino a tante persona. Fa parte quasi della famiglia.

Infine il regista parla della grande mole di effetti speciali tradizionali presenti in nel film:

Abbiamo usato un po’ di computer grafica per la realizzazione di ali e serpenti ma la maggior parte è realizzato con effetti speciali vecchio stile compreso il look demoniaco del protagonista. Ho voluto rendere tutto il più naturale possibile. Volevo delle corna molto organiche che spuntassero tra i capelli di Ig. Lo volevo far percepire come una cosa reale.

 

Il film debutterà nelle sale americane il 31 ottobre.
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Ecco la trama:

Ignatius Perrish è il sospettato numero uno dello stupro e l’omicidio della sua ragazza. Stordito da una notte di alcol, si risveglia con delle corna spuntategli sulla testa che conferiscono a chi le possiede il poter far confessare i peccati alle persone — uno strumento efficace nella sua ricerca alla scoperta delle circostanze che hanno portato alla morte della sua ragazza e per trovare vendetta.

Il dark fantasy di Hill spiega perchè le cose brutte accadono alle brave persone e quanto la perdita del vero amore possa influenzare le azioni di un uomo. Il libro è stato sulla lista dei best-seller del New York Times per sei settimane, raggiungendo fama anche a livello internazionale.