La morte di Stephen Sondheim è arrivata come un fulmine a ciel sereno il giorno dopo il Ringraziamento, e ha scosso Broadway e Hollywood dalle fondamenta. A pochi giorni dal debutto nei cinema americani di West Side Story di Steven Spielberg, se ne va improvvisamente a 91 anni uno dei più grandi compositori e parolieri di musical della storia.

Riportiamo alcune delle reazioni pubblicate sui social in queste ore da artisti che hanno lavorato con lui nella sua lunghissima carriera, o che semplicemente lo hanno conosciuto.

Addio Steve, il gigante del teatro musicale dei nostri tempi, un’ispirazione non per due sole generazioni ma per tre. Il tuo contributo al teatro non verrà mai eguagliato.

L’ultimo dei grandi compositori di commedie musicali è morto. Steve, non sarò mai in grado di ringraziarti adeguatamente per le lezioni che mi hai insegnato. Sei il Sistema Aureo.

Per gli storici del futuro: Stephen Sondheim era reale. Sì, scrisse Tony e Maria, e Sweeney Todd, e Bobby e George e Dot e Fosca e tantissimi altri. Alcuni potrebbero ipotizzare che i lavori di Shakespeare siano stati realizzati da un gruppo di persone, ma Steve era reale, era qui, e rideva così tanto agli spettacoli, lo amavamo tutti.

La settimana scorsa gli ho scritto per dirgli che forse le sue orecchie stavano fischiando per la quantità di gentilezze di Sondheim che venivano condivise da generazioni di scrittori di cui è stato mentore, mi ha risposto così. Steve: hai ripagato il tuo debito a Oscar [Hammerstein II, ndr] mille volte. Ti vogliamo bene, ti voglio bene. Grazie.

Solo un’ora fa stavo cantando Being Alive, l’ultimo numero musicale nella nostra produzione di Company qui in Spagna. Ora sono a casa, con rimasugli di trucco sulla faccia, a piangere per la morte del nostro maestro. Una delle grandi leggende del teatro musicale. Un gigante. Riposi in pace.

Questa foto di Stephen Sondheim è stata scattata durante la chiamata alla ribalta di Sunday in the Park with George. Sono grato di aver passato del tempo con il maestro del teatro musicale americano, e aver interpretato il suo George. Abbiamo perso un gigante. Ci mancherai. Riposa in pace.

Giusto qualche sera fa parlavo con qualcuno di quanto fosse divertente (e maledettamente difficile) cantare Stephen Sondheim. Interpretare i suoi lavori è stato uno dei più grandi privilegi della mia carriera. Una perdita devastante.

Ogni tanto arriva qualcuno che cambia radicalmente un’intera arte musicale. Stephen Sondheim era uno di loro. Mentre milioni di persone piangono la sua morte, voglio esprimere la mia gratitudine per tutto ciò che ha dato a me e a tanti altri. Mando affetto a chi gli era caro e vicino.

Sono così triste per aver perso il mio amico Steve Sondheim. Mi ha dato tantissimo di cui cantare. Gli volevo tanto bene e mi mancherà tantissimo. Grazie per tutti i doni che hai fatto al mondo, Steve.

Grazie al Signore perché Sondheim ha potuto vivere 91 anni, così da avere il tempo di scrivere musiche così straordinarie e testi grandiosi. Riposi in pace.

Forse il teatro non perdeva una voce tanto rivoluzionaria dall’aprile del 1616. Grazie mr. Sondheim per il tuo Barbiere Demoniaco, per un po’ di Musica da Notte, per una Domenica nel Parco, per la Compagnia, divertimento in un Forum, un viaggio Nella Foresta e per aver raccontato una storia del West Side. RIP.

Sono senza parole per la morte di Stephen Sondheim. La sua arte mi ha cambiato la vita. Mi ha lasciato sconvolta, sognavo di vivere nei magici mondi che aveva creato. Un genio, una leggenda, una persona gentile. Il teatro ha perso un titano. Grazie, signore. Vola con gli angeli.

Addio caro signore. Passeremo le nostre vite a cercare di renderti fiero.

Mi scrisse una splendida lettera dandomi il permesso di utilizzare “Old Friends” in American Gods. Ho evitato di incontrarlo (ma non ce l’ho fatta, una volta) e ho rifiutato cene con lui perché non avevo molti eroi da ammirare. Ora non ne ho più. Grazie Stephen Sondheim.

Ecco altri tributi verso Stephen Sondheim:

 

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