L’annuncio della fusione tra WarnerMedia e Discovery ha colto tutti di sorpresa, e una persona in particolare: Jason Kilar, CEO di WarnerMedia da solo un anno, che avrebbe saputo delle trattative tra John Stankey di AT&T e David Zaslav di Discovery solo sabato.

Lunedì Kilar ha inviato un memo ai dipendenti Warner esprimendo “orgoglio, passione e affetto” per il proprio staff, spiegando quanto questo sia “un momento importante che ci impone di continuare a mantenere la concentrazione e a essere all’altezza del nostro potenziale come team”, ma il suo futuro nella nuova azienda è molto incerto, tanto che un report del New York Times (via Deadline) afferma che avrebbe già ingaggiato un team di avvocati per negoziare la sua uscita di scena. David Zaslav sarà CEO della nuova entità, attualmente chiamata Warner Discovery (ma il vero nome verrà ufficializzato nelle prossime 2 settimane), e secondo Stankey “deve prendere molte decisioni sulle persone che vorrà al suo fianco”. Durante una conferenza lunedì Zaslav ha spiegato che “l’obiettivo sarà parlare con tutte le persone in Discovery e in WarnerMedia e cercare di capire in che modo far restare le persone migliori”. Abbandonare la compagnia sarebbe un duro colpo per quello che l’anno scorso è stato uno dei dirigenti più pagati di tutti i media (ben 52 milioni di dollari).

CHI È JASON KILAR

Kilar ha preso le redini di WarnerMedia a maggio dell’anno scorso: dirigente di Amazon negli anni novanta e primi anni duemila, è stato CEO co-fondatore di Hulu nel 2006, piattaforma streaming innovativa nata come joint venture tra NBC e Fox (cui si unirono poi Disney e Time Warner). Dopo aver lasciato la compagnia, ha lanciato la piattaforma social Vessel, poi acquisita e dissolta da Verizon, ed è entrato nei board di Univision e DreamWorks Animation. Quando Kilar è entrato in WarnerMedia, l’azienda stava attraversando una delle tre riorganizzazioni in altrettanti anni in seguito all’acquisizione da parte del colosso della telefonia AT&T. Il nuovo CEO doveva anche agire prontamente per affrontare le conseguenze della pandemia, che avevano visto chiudere i cinema in tutto il mondo, e doveva anche affrontare il debutto della piattaforma streaming HBO Max, il cui lancio è stato rallentato dall’acquisizione di WarnerMedia da parte di AT&T. Nell’ultima parte dell’anno, lo strappo con Hollywood: è stato infatti Kilar a decidere (a quanto pare nell’arco di pochi giorni nel mese di novembre) di annunciare che l’intero listino di uscite cinematografiche del 2021 della Warner Bros. sarebbe arrivato in contemporanea in sala e su HBO Max. La cosa ha generato un mucchio di polemiche, incrinando i rapporti con agenzie, case di produzione e, soprattutto, quei talent che la Warner vantava di gestire con grande cura da sempre. È ancora presto per stabilire se questa strategia abbia funzionato: Godzilla vs Kong è diventato il film americano con gli incassi più alti del 2020 e del 2021, e questo sembra aver convinto la Legendary Pictures a insistere perché un’altra co-produzione con la Warner, Dune, esca solo al cinema (massimizzando quindi i guadagni). Altri film, come Mortal Kombat, potrebbero essere stati penalizzati dalla pirateria, mentre il regista di Fino all’ultimo indizio John Lee Hancock recentemente si è scagliato contro la major per aver fatto riservato al suo titolo lo stesso identico trattamento dei grandi blockbuster, di fatto penalizzandolo. In tutto questo, nel mese di aprile Kilar ha ammesso che l’annuncio della nuova strategia Warner per il 2021 è stato fatto senza consultarsi in maniera adeguata con tutte le parti coinvolte. In questi mesi la Warner ha dovuto pagare moltissimi compensi aggiuntivi alle star e ai talent dei film usciti sia al cinema che su HBO Max.

LA NUOVA WARNER VALORIZZERÀ I TALENT

In questo senso, Deadline afferma che a Hollywood la notizia della fusione tra WarnerMedia e Discovery è stata presa con un sospiro di sollievo. Zaslav è considerato un CEO illuminato, e sebbene non abbia un’esperienza diretta per quanto riguarda gli studios cinematografici conosce molto bene Hollywood ed è noto per le sue doti di mediatore e negoziatore. Non è un caso che nella conferenza di ieri abbia citato proprio il rapporto con i talent, fondamentale in una realtà come la Warner: “La nostra priorità sarà costruire rapporti con la comunità creativa. Mi sposterò tra New York e Los Angeles, ovunque si trovino i creativi, per respirare la loro cultura. Vogliamo che la nostra azienda sia il luogo dove le persone che vogliono creatività, flessibilità, storie si sentano a casa. La storia dei fratelli Warner è la storia di tutti quelli della nostra industria: il successo arriva dal talento creativo che sta davanti e dietro la macchina da presa, e dalla lotta per la difesa della cultura che crea questa visione”. Zaslav, insomma, viene già percepito come molto più affine ai talent rispetto all’attuale dirigenza WarnerMedia e AT&T, che negli ultimi anni ha minato l’autonomia delle numerose realtà che compongono l’universo Warner.

WARNER DISCOVERY SARÀ UN GIGANTE DEI MEDIA A LIVELLO GLOBALE

Nella conferenza di annuncio della fusione, Zaslav ha svelato di aver iniziato a pensare a quest’operazione a febbraio, e di averne parlato subito con Stankey di AT&T. Solo recentemente, però, sarebbero stati raggiunti i termini dell’accordo: “Stavo pensando a John e a come sarebbe stato unire gli asset della Warner e la portata globale di Discovery, e così gli ho mandato un’email. Poche ore più tardi ci siamo sentiti al telefono. Con questa pandemia abbiamo tutti molto più tempo per ragionare e pensare alla vita”. L’enorme crescita di Disney+ e Netflix nei primi mesi di quest’anno ha convinto le due realtà che l’unico modo per non soccombere nell’attuale scenario dei media è unire le forze: “Funzionamo bene insieme. Batman, Superman, Wonder Woman, Il Trono di Spade, Sex and the City, la HBO e Discovery in tutto il mondo con i contenuti locali… funzioniamo molto meglio insieme. Faccio contratti da tutta la vita, e la frase tipica che ci diciamo è: funzioniamo meglio insieme? In questo caso, diventeremo la miglior media company del mondo, più globale di chiunque altro, con notizie, sport, intrattenimento e blockbuster cinematografici”.

La nuova compagnia avrà effettivamente un’offerta di contenuti di portata davvero immensa, unendo l’offerta cinematografica e televisiva della Warner e quella televisiva di Discovery (tra reality show, documentari e intrattenimento). Non solo: se l’accordo venisse approvato dagli azionisti Discovery e dagli enti regolatori (si parla del 2022), potrebbe far cambiare la strategia di lancio globale di HBO Max. Come noto, Warner ha un accordo distributivo con Sky in essere, e così in paesi come Italia, Germania, Austria e Regno Unito è escluso che la piattaforma streaming debutti prima del 2025, quando questo contratto scadrà. Ma la fusione con Discovery potrebbe rendere il lancio della piattaforma streaming molto più conveniente, perché si appoggerebbe all’organizzazione globale di Discovery (presente in 200 paesi) sia a livello logistico che produttivo.

Per quanto riguarda l’integrazione di questi servizi, è ancora troppo presto per parlarne, ma le prime indiscrezioni non vedono sensata una totale fusione tra le piattaforme streaming Discovery+ e HBO Max. Nella conferenza, Zaslav non si è sbilanciato promettendo però che “la nuova compagnia gestirà questo aspetto in maniera diverso dalle altre”, anche se l’idea è che possa offrire dei bundle simili a quelli della Disney negli USA (dove combina Disney+, HULU e ESPN+).

 

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