Di Donne ai primi passi vi abbiamo parlato più volte a causa di una turbolenta polemica che ha coinvolto la pellicola di Maïmouna Doucouré sin dalla diffusione di un poster controverso.

L’ultimo capitolo ha dei risvolti piuttosto gravi: Netfix è sotto accusa da parte della giuria della contea di Tyler, in Texas, per “contenuti osceni“.

Nell’accusa si legge che Netflix ha promosso l’esposizione “oscena di genitali o dell’area pubica di una minorenne vestita o parzialmente vestita che all’epoca della creazione del materiale aveva meno di 18 anni“.

Secondo la giuria, la pellicola non ha veramente “valore artistico, scientifico o politico“.

Il colosso dello streaming ha risposto con il seguente comunicato:

Donne ai primi passi è una critica sociale contro la sessualizzazione infantile. Le accuse non hanno fondamento e pertanto continuiamo a sostenere il film.

Ricordiamo che poche settimane fa l’associazione francese UniFrance, sostenuta dal governo francese e che rappresenta centinaia di produttori locali, agenti, registi e attori, aveva diffuso una lettera aperta all’industria per sostenere la regista Maïmouna Doucouré e il suo film Cuties (Donne ai primi passi).

Alla luce delle reazioni estremamente violente al film negli Stati Uniti con una campagna presidenziale in corso, la UniFrance e i suoi membri intendono mostrare il pieno supporto a Maïmouna Doucouré ribadendo l’impegno nel sostegno della libertà di espressione artistica e creativa.

Riteniamo inoltre che l’invito al boicottaggio del film e alla sua rimozione dal catalogo Netflix, oltre che i messaggi d’odio, gli insulti, le speculazioni prive di fondamento sull’intento della regista e dei produttori, rappresentino una minaccia seria di quello spazio che il cinema intende occupare: uno spazio di discussione e riflessione che ci aiuti a vedere oltre i nostri pregiudizi.

I film e le serie imperdibili

Classifiche consigliate