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Il titolo ancora non è stato scelto ma il soggetto dovrebbe essere di fantascienza, una cosa in famiglia, di interni, ma con intelligenze artificiali “un po’ Wargames” dice lo stesso Cimini “sono cresciuto cinematograficamente negli anni ‘80 e il cinema lo vivi nella maniera emotivamente più forte a 12 anni. Poi dopo scopri Kubrick, Truffaut e di nuovo tutto il miglior cinema italiano”.
Molto del film sta nella chiave anni ‘70 e ‘80, un look particolare che risale a “quando ancora facevamo avanguardia, quando avevamo un immaginario fantastico dal punto di vista commerciale. Immagina Olivetti, era avanguardia. In questo senso c’era una via italiana alla fantascienza”. Uno dei modelli sono le illustrazioni di Simon Stålenhag, quelle sulle quali si è anche basata la serie tv Tales From The Loop, che mettono insieme Svezia anni ‘80 e artefatti di fantascienza.
“Ecco anche io vorrei fare del retrofuturismo, ma italiano. Che poi è ancora molto moderno. Per questo guardo al mondo dei videogiochi, dei fumetti e molto altro” conclude Cimini.
Il progetto sta per ultimare la fase di scrittura.
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