Prima ancora dell’uscita di Thor: The Dark World, Alan Taylor ricevette un’offerta decisamente allettante da un’altra compagnia: sedere in cabina di regia di un nuovo film di Terminator con il ritorno di Arnold Schwarzenegger.

La sua ragazza, Jane Wu, artista di storyboard conosciuta lavorando per i Marvel Studios, gli consigliò di rifiutare. Il motivo?

Aveva letto la sceneggiatura” ha ammesso il regista a THR. “Mi suggerì di girare qualcosa di personale, qualcosa che avessi davvero a cuore”.

La prospettiva di girare con Schwarzenegger, che gli aveva fatto un’ottima impressione durante i primi incontri, e l’idea di portare avant il franchise di James Cameron gli fece però troppa gola:

Le voci nella mia testa e le persone intorno a me mi dicevano di accettare perché tutti avevano amato i primi due film. Credevo bastasse sistemare la sceneggiatura e tutto sarebbe andato a gonfie vele.

Nonostante il buon risultato di 440 milioni di dollari al botteghino, il film si rivelò un disastro critico e l’impatto su Taylor fu molto forte:

Avevo perso la voglia di girare film, avevo perso la voglia di fare il regista. Non sto incolpando nessuno di quanto accaduto, ma la lavorazione fu dura per me. Perciò ne uscii con il bisogno di riscoprire la gioia di questo mestiere.

Dopo Terminator, Taylor tornò nel mondo del Trono di spade dirigendo l’episodio Oltre la Barriera della settima stagione. Poi toccò a un episodio della serie Philip K. Dick’s Electric Dreams. La sua ultima fatica è stata il prequel dei Soprano, I molti santi del New Jersey, in arrivo in autunno.

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