La previsione per gli incassi di Dune fatta dal ben noto analista Paul Dergarabedian di Comscore suscita quasi una risata isterica visto l’andamento dell’emergenza sanitaria collegata al nuovo Coronavirus che, dalla Cina, si è poi propagato a tutto il mondo.

Fatto sta che, parlando con l’Observer, l’analista finanziario spiega che i progetti grandeur che la Warner ha in serbo per la saga di Dune potrebbero venir ripagati in modo soddisfacente dal botteghino nel momento in cui il film di Denis Villeneuve approderà nei cinema creando una situazione di aspettative ripagate simile a quella del Signore degli Anelli di Peter Jackson.

Per Dergarabedian:

Si tratta di un brand imponente con un filmmaker di richiamo alla regia finanziato da uno studio che ha una mentalità basata sul seguire le necessità dei vari registi ingaggiati. Rinviare le date di uscita non vuol dire perdita di fiducia nei cinema. È il contrario. Mostra che la Warner è sicura del fatto che si tratta di una partita lunga e, per quel che concerne la sua proprietà intellettuale, preferisce attendere il ritorno in attività dei cinema.

L’analista è convinto che la situazione fatta di continui rinvii potrebbe addirittura avere il risvolto paradossale di dare anche più visibilità a quelle pellicole che sono state posposte in attesa di tempi migliori fondamentalmente perché tutti continueranno a parlarne:

Si tratta di un film col potenziale globale da 1 miliardo di dollari. Riesco già a immaginarmi quel genere di film con un appeal globale in stile James Bond.

Jeff Bock, Senior Box Office analyst di Exhibitor Relations, è però più cauto, specie ripensando al sostanziale flop ottenuto da Denis Villeneuve e dalla Warner con Blade Runner 2049, 260 milioni di dollari d’incasso a fronte di un budget compreso fra i 150 e i 200 milioni (esclusa P&A).

Non c’è dubbio in merito al fatto che il budget di Dune sia anche più elevato anche per via degli investimenti per la serie TV e il sequel cinematografico. Non è un segreto: la Warner vuole il suo Star Wars. Per ottenere successi a quei livelli i “principianti” devono innanzitutto avere delle promozioni incrociate e dei partner che vogliono investire nel prodotto. Sfortunatamente, Dune non è Star Wars da questo punto di vista. Target e WalMart non si metteranno a vendere action figure e i Vermi della Sabbia non finiranno negli Happy Meal. La fantascienza hardcore, anche quando viene adorata dalla critica come Blade Runner 2049, viene ignorata dal grande pubblico delle multisala.

Secondo Bock, la Warner potrebbe ritenersi soddisfatta per un box office di 500 milioni con la consapevolezza che il sequel dovrebbe poi ottenere una cifra ben superiore e non andare invece incontro a una perdita di soldi simile a quella vista col secondo episodio di Animali Fantastici (654,9 milioni di dollari contro gli 812 del primo).

Il film sarebbe dovuto uscire nelle sale il 18 dicembre, con una settimana di anticipo rispetto a un’altra pellicola della Warner, Wonder Woman 1984, che, attualmente, resta fissata per Natale negli Stati Uniti.

Le riprese di Dune si sono svolte in Ungheria e in Giordania. Il cast comprende Timothée Chalamet (che sarà il protagonista Paul Atreides), Rebecca Ferguson, Dave Bautista, Stellan Skarsgard, Charlotte Rampling, Josh Brolin, Javier Bardem, Zendaya, Jason Momoa e Oscar Isaac. Alla produzione la Legendary Pictures, che nel 2016 ha acquisito i diritti di sfruttamento delle opere di Herbert.

Ambientato in un lontano futuro, Dune venne pubblicato nel 1965 e vinse il premio Nebula e il premio Hugo ed è il primo di sei romanzi che formano la parte centrale del Ciclo di Dune (esteso poi dal figlio Brian Herbert assieme a Kevin J. Anderson). La storia segue le vicende della dinastia Atreides e quella Harkonnen per il controllo del pianeta desertico Arrakis, dove viene prodotta una sostanza fondamentale per la struttura della società galattica in cui è ambientata la storia.

La data di uscita del film nelle sale americane è fissata al primo ottobre del 2021.

Classifiche consigliate