Così come per i cinema, si tratta di attività che dipendono per il loro sostentamento dall’uscita dei film al cinema. Con le rare eccezioni di chi appartiene a grandi gruppi editoriali o di comunicazione, che comunque soffrono ma non fino a veder minacciata la loro esistenza già nel breve periodo, siamo un insieme numeroso di piccole e medie aziende, quando non di singoli professionisti, che svolgono un ruolo fondamentale per il settore, diffondendo quotidianamente e nei modi più disparati, dai siti web a YouTube ai social network e fino ai podcast, la cultura e la passione cinematografica.
Come realtà appartenenti al settore cinematografico gravemente danneggiate da questa crisi abbiamo scritto al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo per richiedere l’estensione anche alle aziende del nostro settore degli interventi previsti nel decreto “Cura Italia”, l’accesso al Fondo Straordinario stanziato per il Cinema e interventi per il mantenimento del reddito dei tanti professionisti che collaborano, in forma autonoma e a qualsiasi titolo, a questo tipo di attività.
Auspichiamo che questa richiesta venga accolta per consentire la sopravvivenza di tante aziende come le nostre e per il bene di tutto il settore.
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