La recente intervista dell'Huffington Post a Eric Bana è focalizzata principalmente sul suo nuovo progetto, Closed Circuit, eppure, vista l'importanza sempre maggiore che i cinecomic stanno assumendo nel panorama dell'odierna cinematografia, la conversazione ha virato inevitabilmente in quest'ambito.

D'altronde, prima di Edward Norton e Mark Ruffalo, è stato proprio lui a interpretare il gigante verde Hulk nella controversa e sperimentale pellicola diretta da Ang Lee e prodotta dalla Universal.

L'attore australiano dichiara di non essere per nulla pentito di aver preso parte a un lungometraggio del genere, nonostante il disappunto – ancora vivo e vegeto – dei fan:

D: Ho rivisto l'Hulk di Ang Lee l'altro giorno:

R: Oh, mi dispiace.

D: Non ti piace? Paragonato ai cinecomic odierni ha di certo un approccio interessante.

R: Si, beh, è stato un primo tentativo di approccio dark al genere. Non dobbiamo cadere in errore.

D: Non sei fiero di questo film?

R: Sono fiero di quello che ho cercato di fare. Chiedo scusa a quelle persone che sono così arrabbiate per questo.

D: In realtà penso che il tempo sia stato clemente col film.

R: Non saprei.

D: Credo che alla gente piaccia di più ora che al tempo della release.

R: Non so che dirti. Sono affascinato da quella gente che l'ha detestato e si sente in dovere di riguardarlo. Una roba che mi fa ammattire. Ma si, il film è quello che è e non mi pento di certo di averlo girato.

D: Pensi mai a come sarebbe stata la tua carriera se il film fosse stato un successo e tu avessi dovuto interpretare Hulk per un'altra manciata di film?

R: Si. E ritengo di essere stato molto fortunato che ciò non sia successo. Per cui penso proprio l'opposto di questo: all'epoca ero proprio terrorizzato dal fatto che potesse rivelarsi un successo! (ride, ndr.)