Ezra Miller torna nell’occhio del ciclone per un altro caso in Vermont, negli Stati Uniti, risalente allo scorso maggio. Dopo denunce di vario tipo, un altro tassello della condotta turbolenta della star è un’accusa di furto con scasso.

Dopo la denuncia della scomparsa di alcuni oggetti in una residenza di Stamford il 1° maggio, le autorità hanno riscontrato – assistendo ad alcuni video di sorveglianza – che numerose bottiglie di alcol erano state prelevate dalla residenza e che Miller era il responsabile.

La polizia è riuscita a trovare Miller solamente lo scorso 7 agosto, informando la star di un mandato di comparizione alla Corte Suprema del Vermont il 26 settembre per un’udienza preliminare.

La notizia arriva dopo pochi giorni che una donna ha denunciato a Insider tutto ciò a cui assistette nel 2020, quando fece visita all’appartamento affittato da Miller in Islanda. Lì tutti i presenti – ha ammesso – sembravano in stato di ipnosi e sembravano pendere dalle labbra di Miller. Ha inoltre spiegato che Miller era molto instabile e che si arrabbiava quando qualcuno cercava di uscire di casa o di usare il cellulare. La donna ha ammesso di essersi sentita “intrappola” e “intimidita” e che alla fine ha chiesto a un componente della sua famiglia di andare a prenderla.

Incidenti come questo fecero spargere la voce in Islanda che Miller era a capo di una setta.

Nell’indagine di Insider si legge inoltre che negli ultimi tempi Miller avrebbe cominciato ad andarsene in giro con una pistola e un giubbotto antiproiettile perché convinto di essere perseguitato dall’FBI e dal Ku Klux Klan. Tokata Iron Eyes, che quando conobbe Miller era minorenne e che sarebbe stata manipolata dalla star stando ai suoi genitori, ha difeso Miller spiegando che il giubbotto antiproiettile non è altro che “una misura di protezione alla moda alla luce di attacchi reali e minacce di morte ricevute“.

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